MILANO (MF-DJ)--La nuova frontiera della corsa ai vaccini anti-Covid è la conquista del mercato delle terzi dosi. Settore ancora poco esplorato, che potrebbe tuttavia sparigliare le carte della situazione attuale, ormai cristallizzata attorno ai due antidoti di Pfizer-Biontech e Moderna, con AstraZeneca e Johnson & Johnson a contendersi le quote residue.

Dopo il via libera degli Usa al cosiddetto booster, previsto per il 20 settembre, e, scrive MF, l'analogo semaforo verde dell'Authority britannica, ieri anche la Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha espresso parere positivo sulla terza dose. Si dovrebbe partire a fine settembre con i pazienti immunodepressi, cui faranno seguito gli anziani nelle Rsa e gli operatori sanitari a rischio contagio. Se il margine di manovra per questo nuovo segmento del business vaccinale appare quanto mai invitante, la paura dei player del settore è una soltanto: trovarsi in un mercato ancora più concentrato rispetto a quello delle prime due dosi, di fatto monopolizzato dal duo Pfizer-Biontech. Le parole di inizio settimana del capo consigliere medico della Casa Bianca, Anthony Fauci, hanno suonato il campanello d'allarme: alla scadenza del 20 settembre l'antidoto della multinazionale americana e del suo partner tedesco sarà l'unico disponibile. Immediata la reazione dei competitor, a cominciare dall'amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot, che ha sottolineato come il booster non sia indispensabile per tutti e che la Gran Bretagna (Paese dove ha sede Astra) dovrebbe attendere dati più chiari prima di seguire la strada degli Usa.

red/lab

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0908:13 set 2021

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September 09, 2021 02:15 ET (06:15 GMT)