ROMA (Reuters) - Prosegue il miglioramento dei parametri di riferimento relativi alla diffusione del Covid in Italia, con un ulteriore calo dell'incidenza settimanale di casi e dei ricoveri ospedalieri, anche se cresce lievemente l'indice di trasmissibilità.

È la sintesi dei dati alla valutazione della cabina di regia che prepara il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità-ministero della Salute per la settimana dall'8 al 14 ottobre.

"Il nostro Paese è in una situazione di progressivo e lento miglioramento e registra un'incidenza tra le più contenute nei Paesi europei", ha dichiarato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro nel corso della consueta conferenza stampa sul monitoraggio settimanale.

Tre regioni/province autonome - Valle d'Aosta, Marche e Molise - risultano classificate a rischio moderato. Le altre sono invece a rischio basso.

L'incidenza settimanale scende a 29 casi per 100.000 abitanti, dai 34 per 100.000 della settimana precedente. Il dato è al di sotto della soglia di 50 per 100.000 e consente quindi identificazione e tracciamento.

"Il numero di nuove infezioni è lentamente in decrescita in tutte le fasce di età", ha spiegato Brusaferro.

L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,82-0,87), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (0,83) ma al di sotto della soglia epidemica.

L'Rt è l'indice che dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 3,8%, in diminuzione di un punto percentuale rispetto al precedente, mentre quello in aree mediche scende al 4,3% (precedente 5,1%). Entrambi i dati restano molto al di sotto della soglia critica di occupazione, fissata al 30%.

"La variante Delta continua a rappresentare la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell'intera Unione europea ed è associata a una maggiore trasmissibilità", si legge nella nota dell'Iss. "Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti".

A oggi ha completato il ciclo vaccinale l'80,80% della popolazione italiana oltre i 12 anni di età, secondo i dati del governo.

"L'Italia è tra i Paesi che hanno vaccinato di più in Europa", ha aggiunto il direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa.

"Le oltre 70.000 prime dosi registrate ieri fanno pensare a un effetto green pass sulle vaccinazioni".

Brusaferro ha puntualizzato che la copertura vaccinale sta lentamente migliorando tra i cinquantenni, avvertendo che i non immunizzati rimangono ancora "milioni".

Nella giornata di oggi, il consiglio dei ministri ha deciso che i cittadini di San Marino immunizzati con il vaccino russo Sputnik potranno lavorare in Italia (anche se sprovvisti di green pass) fino al 31 dicembre, giorno in cui termina lo stato di emergenza.

(Francesco Zecchini, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)