E' quanto emerge dall'Indagine straordinaria sulle famiglie italiane condotta a fine aprile da Banca d'Italia, la quinta dall'inizio della crisi Covid-19.

Rispetto alla rilevazione di febbraio-marzo, "il saldo delle risposte relative alle prospettive generali dell'Italia, pur restando negativo, è fortemente aumentato".

La percentuale di famiglie che si aspettano un peggioramento del quadro generale nei successivi dodici mesi è scesa di 8 punti percentuali al 38%, "il valore più basso dall'avvio della rilevazione nella primavera del 2020. Anche le aspettative sul mercato del lavoro nei successivi dodici mesi sono divenute più favorevoli".

Sono sostanzialmente invariate le attese sulla situazione economica familiare.

Le intenzioni di consumo, che risultano legate anche all'andamento della campagna vaccinale, "si confermano nel complesso caute. Oltre i due terzi delle famiglie dichiarano che avrebbero mantenuto invariate le spese per beni non durevoli e servizi nei successivi tre mesi, un quarto le avrebbe ridotte".

Come nella precedente edizione dell'indagine, il 30% delle famiglie dichiara di aver percepito nell'ultimo mese un reddito più basso rispetto al pre-pandemia, con le misure di sostegno al reddito che contribuiscono ancora a mitigare il peggioramento delle condizioni reddituali.

(Antonella Cinelli, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)