ROMA (MF-DJ)--"Credo che già questa settimana definiremo il cronoprogramma per le riaperture. Perché dobbiamo procedere. Con cautela, per evitare di commettere errori e dover richiudere, ma man mano che il tasso di contagi diminuisce e le vaccinazione coprono i più fragili dobbiamo riaprire. A breve il Cts inserirà proprio il dato sulle vaccinazioni tra i criteri di valutazione per il passaggio delle regioni da un colore all'altro".

Lo ha detto a Repubblica la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, precisando che non ci saranno isole Covid free, "lo sarà l'intera Penisola. Ci sono tutte le condizioni per liberare il Paese da questa morsa".

Lo stop al vaccino J&J negli Usa non fa saltare i piani italiani "perché l'impatto non è determinante nel breve e medio periodo. Diciamo che è un problema soprattutto per gli Stati Uniti. Noi ci affideremo anche in questo caso alle valutazioni di Ema e Aifa. Ma ho sentito il generale Figliuolo e sembra che i casi problematici siano ancor meno significativi rispetto a quelli che hanno bloccato per poco AstraZeneca. Ci atterremo alle indicazioni, ma il piano vaccinale va sicuramente avanti".

Da J&J erano attese milioni di dosi, ma "nell'immediato concentriamoci sui 4,2 milioni di dosi in arrivo tra il 15 e il 22 aprile: saranno consegnate alle regioni 3 milioni di fiale Pfitzer, 500 mila di Astra, 400 mila Moderna e solo 180 mila di Johnson&Johnson. Ecco perché il momentaneo stop, se dovesse esserci, pesa relativamente nell'immediato".

Sul rapporto con le regioni, "stanno seguendo le indicazioni del governo. C'è una collaborazione proficua tra le amministrazioni e il commissario, il generale Figliuolo. Dieci giorni fa avevamo il problema della copertura del fabbisogno per gli over 80. Adesso è un problema sostanzialmente risolto. Deve essere chiaro che nessuno si salva da solo.

Lo sa anche il governatore De Luca, che si è impegnato ad adeguarsi alle priorità fissate dal governo, per altro su richiesta delle regioni. La competizione tra loro -ha sottolineato Gelmini- è legittima, ma i cittadini italiani sono tutti uguali".

La ministra ha spiegato che "a giorni sarà convocata la cabina di regia per definire le riaperture. Un cronoprogramma credo che lo avremo già in settimana. I ministeri stanno lavorando ciascuno su i propri protocolli di sicurezza. È allo studio anche il pass vaccinale, per il quale attendiamo entro giugno una disciplina europea".

"Aprile è stato il mese della grande svolta con la riapertura delle scuole, almeno fino alle prime medie, e dei concorsi pubblici. Stiamo pianificando il via alle fiere, ai grandi eventi internazionali. Lavoriamo al Salone del mobile, ormai in programma a Milano dal 5 al 10 settembre", ha continuato.

Da maggio "si va verso una rapida apertura degli esercizi commerciali. Col passaggio in zona gialla di molte realtà, se il tasso di contagio e quello di vaccinazioni lo consentiranno, potrebbero riaprire ristoranti con tavoli esterni e bar, almeno a pranzo. E, sempre rispettando i protocolli di sicurezza, anche piscine e palestre".

La data del 2 giugno, suggerita dal suo collega al Turismo Garavaglia per il disco verde definitivo, "potrebbe essere la data per le aperture generalizzate, ma non mi va di fare promesse campate in aria. Guardiamo prima i dati". Sui ristoranti aperti la sera, "intanto li si può aprire a pranzo, se con spazi esterni. Per la sera attendiamo ancora le prossime settimane".

Quanto agli attacchi della Lega al ministro della Salute, Roberto Speranza, "teniamo lontane le polemiche. Restiamo uniti per il Paese. Io continuo a pensare che non ci sia un partito delle chiusure a prescindere. Anche Salvini dice che bisogna aprire dove possibile e in sicurezza. È quello che vogliamo fare tutti. Ci sono dati positivi: su terapie intensive, contagi, vaccinazioni. Elementi che ci fanno essere fiduciosi. Ci sono tutte le condizioni per liberare il Paese da questa morsa".

Sui ristori, "avevamo votato uno scostamento da 32 miliardi per far fronte alle chiusure di fine anno. Poi è arrivata la terza ondata. Nel Cdm di oggi ci sarà un ulteriore scostamento di dimensioni più ampie per coprire i danni economici e risarcire le attività più colpite: ristoranti, bar, palestre". Alla domanda se il governo teme altri disordini, "il Paese è molto stanco, il fermo è stato assai prolungato per molte attività, questa tensione è comprensibile anche se non giustificata. Prendiamo esempio dalla Gran Bretagna, che ha aperto pur avendo vaccinato con due dosi solo il 10 per cento della popolazione. La strategia può essere quella: riaprire mentre si mette in sicurezza. Siamo nelle condizioni di farlo anche noi", ha concluso.

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April 14, 2021 02:07 ET (06:07 GMT)