ROMA (MF-DJ)--"Ema -tirata per la giacchetta senza sosta dal 29 gennaio, giorno in cui ha approvato il vaccino- è stata costretta a ribadire ogni due, tre giorni, che il siero AstraZeneca era ed è efficace e sicuro come tutti gli altri prodotti validati. Alla fine ha riaffermato ancora una volta che al momento nulla autorizza a sostenere che ci sia un nesso causale con gli eventi trombotici,sottolineando che ovviamente l'attività di farmacovigilanza continua con doverosa attenzione e scrupolosità". Lo ha detto Piero Di Lorenzo, presidente e ad dell'Irbm di Pomezia, "culla" del vaccino di AstraZeneca, in un'intervista alla Stampa.

Una delle ipotesi è il rischio possa essere connesso all'adenovirus utilizzato per "trasportare" il materiale genetico della proteina spike. Ovvero proprio la parte sviluppata a Pomezia. "È appunto "una delle ipotesi". Se accade qualcosa di cui non si conoscono affatto le cause, si può ipotizzare tutto ed il contrario. È inutile disquisire di un fatto che allo stato non è suffragato da alcun elemento degno di nota", ha precisato Di Lorenzo.

Le autorità sanitarie hanno comunque confermato l'importanza del vaccino nella lotta al virus. Ma molti cittadino allarmati ora lo rifiutano. "Sono ammirato dalla pazienza e dalla capacità diplomatica che hanno mostrato i dirigenti dell'Ema che,pur oggetto di una pressione mediatica indicibile, hanno ribadito la sicurezza del vaccino e il saldo più che positivo del rapporto costi-benefici. Certo è che, siccome non tutti sono tenuti ad essere esperti virologi, il bombardamento di notizie fuorvianti, tendenziose e qualche volta addirittura false, ha creato in tanti un atteggiamento di comprensibile scetticismo "Non capisco se effettivamente sono vere o allarmistiche e prive di fondamento; nel dubbio preferisco evitare quel prodotto". Ma sono fiducioso che, diradandosi la nebbia di una certa narrazione, la popolazione possa capire e reagire in maniera razionale. In Basilicata per esempio -ha messo in evidenza- c'è stata la ressa per il vaccino Astrazeneca".

Sulla sfiducia nei confronti del vaccino, "le varie formulazioni dell'età ottimale per l'utilizzo non hanno aiutato a tranquillizzare le persone, ma bisogna sempre ricordare le condizioni in cui le decisioni sono state adottate", ha continuato.

I cittadini "devono fidarsi perché il sistema di farmacovigilanza dei Paesi europei è assolutamente valido. Il tempo impiegato per la scoperta dei vaccini -ha spiegato- è stato da record, ma solo perché sono stati inseriti nel sistema tantissimi soldi ed è stato coinvolto un numero incredibile di scienziati e Centri di ricerca. Quanto alla corsa al profitto, ricordo che Oxford University ed AstraZeneca hanno rinunciato a qualunque profitto in costanza di pandemia per privilegiare il diritto alla salute e, visto che è stata una scelta in solitaria, sono particolarmente orgoglioso di aver partecipato a questa avventura gratificante con dei partner che hanno mostrato immensa sensibilità etica, sulla quale, peraltro, non ho constatato la giusta attenzione mediatica".

La Commissione europea sta aspettando ancora risposte sulla mancata consegna di dosi, "il grande problema che AstraZeneca ha incontrato nel far partire la produzione su vasta scala è nella manifattura belga. Purtroppo, il vaccino è un prodotto non di sintesi, ma vivo e quando si realizza un trasferimento tecnologico, il risultato in termini di resa può essere anche molto inferiore a quello sperato. Per reimpostare un processo produttivo a volte servono mesi non giorni: purtroppo in questo caso la disponibilità dei mesi non c'era. A questo si aggiunge un problema politico che è sotto gli occhi di tutti. I Paesi nei quali AstraZeneca concentra la maggiore capacità produttiva sono Inghilterra, India ed Usa, che hanno adottato politiche protezionistiche nell'esportazione dei vaccini -ha proseguito Di Lorenzo- Confido nel prestigio e nel peso internazionale del nostro presidente del Consiglio, che sono certo riuscirà a sbloccare queste limitazioni affinché in Italia possano arrivare al più presto le dosi necessarie".

"Io so bene che il Presidente di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum, sta facendo l'impossibile per onorare gli impegni presi con il governo e penso che i ministri interessati si rendano conto che, al netto delle difficoltà oggettive, si stanno facendo tutti gli sforzi per recuperare la fiducia", ha concluso.

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April 15, 2021 02:20 ET (06:20 GMT)