MILANO (MF-DJ)--«Ci siamo impegnati a rendere disponibile il nostro vaccino e i nostri attuali piani di produzione ci consentono di rispettare gli impegni presi». Massimo Scaccabarozzi, presidente di Janssen Italia, conferma in questa intervista a MF-Milano Finanza che sul vaccino anti-Covid appena approvato dall'Ema l'azienda rispetterà gli accordi, ma non fornisce dati e tempi precisi per l'Europa.

Domanda. Quale sforzo dell'azienda, in termini di ricerca, sviluppo e produzione c'è dietro a questo vaccino?

Risposta. Già dall'inizio dell'emergenza, a marzo del 2020, i ricercatori di Janssen, del gruppo Johnson & Johnson, si sono messi al lavoro. A dicembre è stato completato l'arruolamento dello studio di Fase 3, uno dei più ampi tra quelli condotti, con 45.000 volontari in otto Paesi di tre continenti. I risultati dimostrano che una singola dose è efficace all'85% nel prevenire le forme gravi della malattia in tutte le fasce di popolazione studiate e in tutte le aree geografiche coinvolte: Usa, America Latina, Sud Africa. Questo contribuirà a ridurre la pressione sulle terapie intensive e sulle strutture sanitarie, che è la priorità assoluta in questo momento.

D. Ma state proseguendo nella ricerca?

R. Oltre allo studio a dose singola, abbiamo avviato lo studio a due dosi, che valuterà la sicurezza e l'efficacia di un regime a due dosi in un massimo di 30.000 partecipanti in tutto il mondo. Questa scelta ci aiuterà a determinare il miglior percorso da seguire sia in uno scenario di emergenza pandemica, quando la singola dose può portare un significativo beneficio logistico, sia nel lungo termine con una doppia somministrazione. Il nostro vaccino sfrutta la piattaforma proprietaria AdVac, una tecnologia basata sull'uso di un vettore virale inattivato, un adenovirus, già utilizzata anche per sviluppare e produrre gli altri vaccini.

D. In Europa, il vaccino Janssen dove viene prodotto e infialato? E quanti stabilimenti complessivamente nel mondo lo producono?

R. Abbiamo iniziato i preparativi per la produzione clinica del vaccino presso il nostro stabilimento di Leiden, nei Paesi Bassi, come parte dell'avvio della sperimentazione, iniziata a luglio 2020. Anche i materiali per gli studi di fase 3 vengono dall'impianto di Leiden. Ma stiamo espandendo la nostra capacità produttiva globale, lavorando senza sosta per attivare ulteriori siti produttivi e sono oltre 100 quelli valutati negli ultimi mesi. Oltre alla nostra capacità produttiva esistente a Leiden, abbiamo già stipulato diversi accordi con altri produttori in tutto il mondo. I siti in Europa per la produzione del prodotto finito sono in Italia (Catalent), in Spagna (Reig Jofre) e, grazie a una partnership stretta nelle ultime settimane, anche in Francia (Sanofi). Fuori Europa, abbiamo stretto accordi con altre aziende negli Usa, in Africa e in Asia. Il più recente è quello siglato con Merck, che prevede la produzione del principio attivo e la formulazione e il riempimento dei flaconcini. Ci aspettiamo che questo accordo aumenti la nostra capacità di produzione, in modo da poter garantire forniture oltre i nostri attuali impegni.

D. Negli Usa ci sono 20 milioni di dosi già pronte, 80 entro marzo. Invece per l'Europa e l'Italia? Si riesce a dare qualche cifra e data di consegna certa?

R. Ci siamo impegnati a rendere disponibile il nostro vaccino su base non profit per l'uso emergenziale. I nostri attuali piani di produzione ci consentono di raggiungere un tasso di un miliardo di dosi all'anno entro la fine del 2021. In Europa, in linea con gli accordi stabiliti con la Commissione europea, confermiamo l'impegno a fornire 200 milioni di dosi entro il 2021, a partire dal secondo trimestre. Entro fine marzo avremo un quadro più preciso del programma di fornitura per l'Ue e siamo regolarmente in contatto con la Commissione e gli Stati membri, che aggiorneremo su un programma di consegna più preciso su base regolare.

(END) Dow Jones Newswires

March 15, 2021 04:05 ET (08:05 GMT)