MILANO (MF-DJ)--A quasi due mesi dalla chiusura dell'opa di Crédit Agricole Italia, arriva il momento del passaggio di testimone al vertice del Credito Valtellinese. Oggi l'assemblea straordinaria dell'istituto di Sondrio sarà chiamata a eleggere il nuovo consiglio di amministrazione che dovrà gestire il delicato processo di integrazione nella capogruppo.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, il timone dovrebbe passare dall'attuale ceo Luigi Lovaglio a Roberto Ghisellini, storico manager della banque verte che dopo quasi 20 anni di carriera in Cariparma è oggi vice direttore generale retail di Crédit Agricole Italia. Legati a vario titolo al gruppo francese saranno gran parte dei nuovi consiglieri e il presidente. Come detto, il nuovo board dovrà guidare il processo di integrazione che entro l'aprile del 2022 porterà alla fusione del Creval in Cai. Si è invece definitivamente conclusa l'operazione finanziaria che nel corso della primavera ha portato la banque verte al pieno controllo del Creval. Dopo due rilanci che hanno portato il prezzo d'opa a 12,5 euro, i francesi sono arrivati al 91,17% per poi salire ulteriormente grazie al sell off e allo squeeze out.

Dal punto di vista industriale, l'integrazione fra Agricole e Creval irrobustirà ulteriormente la presenza della banque verte in Italia, con una quota di mercato del 5% a livello nazionale, oltre 1.200 filiali e 2,8 milioni di clienti. In termini di copertura geografica, l'operazione determinerà un incremento della massa critica in aree complementari e adiacenti a quelle già servite dal gruppo francese, un rafforzamento della presenza nel Nord Italia, dove si troverà circa il 70% del numero delle filiali e il raddoppio della quota di mercato in Lombardia (dal 3% a più del 6%).Occorre peraltro ricordare che quella su Creval non è l'unica operazione straordinaria che in questi mesi sta interessando il Crédit Agricole.

Mercoledì 16 l'istituto guidato in Italia da Giampiero Maioli ha lanciato un'opa a 40 euro per azione sulla controllata Friuladria. Nel mirino c'è il 17,2% detenuto principalmente da investitori retail, eredi della compagine sociale della vecchia banca popolare. Tra i pochi investitori istituzionali ci sono inoltre la Fondazione Friulia e la Fondazione Cr Trieste, pur con minuscole quote. A questi azionisti Agricole offre fino a 40 euro per azione, 35 subito in contanti e altri 5 euro da corrispondere in tre anni se saranno mantenuti determinati requisiti (con un premio rispettivamente del 37,9% e del 20,7%), per un esborso massimo di 166 milioni. Data la scarsa liquidità e in vista della fusione l'obiettivo è poi di togliere i titoli da Hi-Mtf, il mercato su cui sono attualmente quotati. La tabella di marcia studiata da Parigi prevede che, una volta incassate le autorizzazioni necessarie, l'offerta pubblica possa partire tra la fine di luglio e l'inizio di agosto per chiudersi presumibilmente a settembre.

fch

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June 18, 2021 02:09 ET (06:09 GMT)