MILANO (MF-DJ)--La forte evoluzione dei tassi durante il primo trimestre 2022 impatta in maniera sempre più chiara e incisiva l'offerta mutui dedicata a privati e famiglie, sia riguardo i tassi di interesse , sia riguardo la tipologia di prodotti inseriti nel portafoglio offerte di ciascun istituto bancario.

Gli indici di riferimento IRS (cui sono agganciati i tassi di interesse per i mutui a tasso fisso che oggi riguardano oltre il 90% delle erogazioni dei nuovi mutui), spiega una nota di Mutuisupermarket/Crif, sono letteralmente schizzati nel corso del primo trimestre 2022, raggiungendo livelli prossimi a quelli di 36-48 mesi fa. Considerando ad esempio l'IRS di durata 20 anni, il valore dell'indice è passato da uno 0,6% medio di gennaio 2022 a un 1,6% attuale.

Le dichiarazioni della Bce, pur in assenza di rialzi al tasso ufficiale, hanno confermato un progressivo rallentamento della politica monetaria espansiva finora attuata, con impatti sulle aspettative di crescita dei tassi di interesse sul lungo periodo generando di conseguenza un rapido aumento degli indici IRS per tutte le durate.

In questo contesto di forte dinamicità tassi, il sistema bancario sta progressivamente adeguando la propria offerta mutuo, rispecchiando l'andamento osservato degli indici IRS. Prendendo a riferimento un mutuo a tasso fisso per acquisto casa di durata 20 anni - importo EUR 140.000 e valore immobile EUR 220.000 - un richiedente di 35 anni a gennaio 2022 poteva rilevare sul mercato un miglior tasso fisso finito pari allo 0,80% e quindi ottenere una rata mensile fissa di 630 euro; oggi per la medesima operazione il miglior tasso fisso finito si posiziona di poco sopra l'1,7% e la rata mensile fissa raggiunge i 690 euro. Per i prossimi mesi MutuiSupermarket e CRIF prevedono un ulteriore aumento dei prezzi di offerta dei mutui a tasso fisso, in quanto le offerte prodotto sono normalmente aggiornate da parte del sistema bancario non in tempo reale ma con cadenza periodica, solitamente ogni 30-45 giorni, e quindi non incorporano ancora i recenti aumenti registrati.

Il ritardo nell'adeguamento dei tassi di offerta è altresì confermato dall'osservazione degli spread medi di mercato: per una operazione di mutuo di 140.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 220.000 euro, la media dei migliori spread per i mutui a tasso fisso si riduce dallo 0,2% del quarto trimestre 2021 a poco sopra lo 0% del primo trimestre 2022. Il sistema bancario nel corso del primo trimestre ha quindi temporaneamente assorbito parte dell'aumento registrato dagli indici IRS, riducendo il proprio spread, il ricarico applicato sugli indici di mercato per definire il tasso finale della propria offerta di mutui a tasso fisso. Osservando l'evoluzione della domanda, la fascia di richiedenti mutuo con età inferiore ai 36 anni continua ad avere un ruolo trainante, aumentando di nuovo il suo peso: nel primo trimestre 2022 arriva a spiegare il 44% delle richieste totali sul canale online, valore doppio rispetto al 22% medio registrato nel 2020, da confrontarsi con un 30,5% registrato a livello di sistema.

Il peso di tale fascia di richiedenti è atteso però in riduzione nel corso dei prossimi mesi. Per le erogazioni di mutui per i giovani under 36 assistiti da garanzia statale Consap, l'attuale normativa prevede il rispetto di un TEG (tasso effettivo globale) massimo per le nuove erogazioni: per il secondo trimestre 2022 tale limite è previsto per i mutui a tasso fisso allo 1,99%, in aumento di soli 3 punti base rispetto al valore definito per il primo trimestre 2021. Dato il forte aumento degli indici IRS registrato durante il primo trimestre 2021, molti istituti finanziari stanno attualmente modificando la propria offerta di mutui destinati agli under 36 e ciò potrebbe determinare un rallentamento del numero di richieste presentate da questo segmento di mercato.

Nel quarto trimestre 2021 le compravendite residenziali crescono del 15,9% rispetto al quarto trimestre 2020, nuovo dato che conferma la centralità del progetto casa e dei nuovi desideri abitativi di privati e famiglie, frutto delle diverse modalità di vita e di lavoro sperimentate durante la pandemia. La minore crescita registrata nel quarto trimestre rispetto ai trimestri precedenti è spiegata dal confronto con il quarto trimestre 2020, periodo durante il quale si sono concretizzate numerose compravendite immobiliari slittate dai mesi precedenti a causa della pandemia Covid-19. Per quanto riguarda invece l'andamento del valore degli immobili, nel primo trimestre 2022 quelli usati registrano una crescita del prezzo al metro quadrato pari al +4,8%, mentre gli immobili nuovi registrano un incremento del +2,6%. A livello consolidato, nel primo trimestre 2022 il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario registra un aumento pari a +3,6%.

com/òab

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1613:50 mag 2022


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May 16, 2022 07:50 ET (11:50 GMT)