ROMA (MF-DJ)--Dopo la caduta delle quotazioni seguita alla bancarotta di Ftx la maggior parte degli indirizzi che detengono bitcoin sono in perdita per la prima volta dal marzo 2020, quando il crollo era stato innescato dai lockdown in funzione anti-Covid.

Secondo i dati forniti dalla società di analisi blockchain IntoTheBlock, scrive Milano Finanza, poco più del 51%, o 24,56 milioni di indirizzi dei 47,85 milioni totali, sono al di sotto del prezzo di acquisto dei loro investimenti, circa il 45% è in the money, cioè vanta guadagni non realizzati, mentre il resto è più o meno in pareggio. La percentuale di indirizzi in perdita si era attestata al 55% nel gennaio 2019 e nello stesso periodo il bitcoin aveva toccato il fondo sfiorando i 3.200 dollari per poi cominciare la corsa al rialzo tre mesi dopo. Tornando poi a quella che può essere considerata la preistoria del bitcoin, nel 2015 la percentuale di indirizzi n rosso nel pieno del mercato Orso era arrivata a toccare il 62%. Chiaramente le situazioni nei due periodi citati erano molto diverse da quella attuale e sarebbe azzardato fare previsioni in base a questi precedenti. Vale la pena comunque tenerli presenti.

L'attenzione dei cryptomaniac ieri si è comunque concentrata sul fatto che Ftx nella lista consegnata al tribunale fallimentare del Delaware i nomi dei suoi primi 50 creditori sono coperti dall'anonimato. Questo ha inevitabilmente scatenato la corsa al complottismo. La società ora guidata da John Ray, noto per essere stato il commissario liquidatore di Enron, ha comunicato che Ftx deve in tutto 3,1 miliardi di dollari ai suoi 50 maggiori creditori (in totale sono poco più di un milione). Al primo deve 226 milioni di dollari, al secondo 203 milioni, al terzo 174 milioni. Quest' ultima somma è in linea con quanto rivelato dieci giorni fa da Genesis, società specializzata in prestiti di criptovalute: «Abbiamo 175 milioni di fondi bloccati nel nostro conto di trading Ftx». E ieri è uscito allo scoperto il fondo pensioni degli insegnanti dell'Ontario, che ha azzerato il suo investimento da 95 milioni di dollari in Ftx. Gli insegnanti canadesi non devono preoccuparsi, comunque: le loro pensioni non sono in pericolo in quanto la somma costituisce meno dello 0,05% degli asset netti del fondo. Al 30 giugno scorso Ontario Teachers aveva in gestione asset per 242,5 miliardi di dollari.

Intanto i 600 milioni di dollari hackerati lo scorso 11 novembre dal portafoglio di Ftx, poche ore dopo la sua dichiarazione di bancarotta, sono stati tutti convertiti in ether. Due giorni fa l'hacker ha trasferito 50.000 ether a un nuovo indirizzo, dove li ha cambiati in renBtc, ovvero in bitcoin conservati sulla blockchain di ethereum.

L'hacker risulta essere ora il 35° più grosso detentore di ether e sul nuovo indirizzo sono state rilevate operazioni di peel chain, un metodo per riciclare criptovalute. Nella serata di ieri il bitcoin perdeva il 3,2% a 16.027 dollari mentre ether cedeva il 4,9% a 1.115 dollari.

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2209:45 nov 2022


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November 22, 2022 03:45 ET (08:45 GMT)