Il biglietto verde nei giorni scorsi ha registrato un rimbalzo rispetto ai minimi da un mese, spinto da dati macro Usa che supportano la prospettiva di una rapida ripresa.

I trader ragionano sulla possibilità che un rialzo dell'inflazione possa spingere la Fed a ridurre lo stimolo prima di quanto fin qui suggerito.

Il dollaro perde lo 0,13% contro un paniere di sei valute.

Con numerosi previsori che stimano un aumento dei posti di lavoro Usa non agricoli - dato in programma domani - di oltre un milione, "il dollaro potrebbe continuare a godere di un buon livello di supporto nel breve termine", commenta Jane Foley di Rabobank.

L'euro scambia intorno a 1,20 dollari, livello psicologicamente rilevante, dopo essere sceso ieri a 1,1986 per la prima volta dal 19 aprile.

Il dollaro canadese, legato alle materie prime, guadagna terreno e scambia a 1,2254 contro il biglietto verde, aiutato dall'aumento dei prezzi del greggio e dall'ottimismo sulla ripresa economica globale.

Perde terreno invece la valuta australiana, in calo dello 0,06% contro il dollaro Usa, dopo che Pechino ha annunciato la sospensione a tempo indeterminato di tutte le attività previste dal Dialogo economico strategico Cina-Australia.