Si prevede che la mossa aumenterà ulteriormente l'attrattiva di Dubai per i turisti e i residenti espatriati, attratti dal suo stile di vita più liberale, rispetto ad altre città del Golfo.

I cambiamenti sono entrati in vigore domenica per un periodo di prova di un anno, secondo i media nazionali.

"Con l'eliminazione dell'imposta municipale del 30% e la licenza gratuita per gli alcolici, acquistare le sue bevande preferite è ora più facile ed economico che mai", ha dichiarato MMI, uno dei due principali fornitori di alcolici a Dubai, sul suo account Instagram.

I prezzi nei suoi negozi in tutto l'emirato riflettono l'eliminazione dell'imposta, ha aggiunto.

Un altro rivenditore, African+Eastern, ha confermato che l'imposta non è più applicata, ma i prezzi rimarranno soggetti ad un'imposta sul valore aggiunto (IVA) del 5%.

Il Dubai Media Office non ha risposto immediatamente ad una richiesta di commento.

L'economia di Dubai si è ripresa rapidamente dalla pandemia COVID-19, con una crescita del PIL del 4,6% sull'anno per i primi nove mesi del 2022.

Il turismo è un pilastro fondamentale dell'economia, e il numero di turisti è cresciuto di oltre il 180% nella prima metà del 2022 rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Diversi Stati del Golfo hanno introdotto l'IVA, in quanto si rivolgono sempre più alla tassazione per incrementare le entrate non petrolifere.

Sebbene gli Emirati Arabi Uniti non impongano un'imposta sul reddito, da giugno introdurranno un'imposta sulle società del 9% sui profitti superiori a 375.000 dirhams (102.100 dollari).

Ma Dubai, che ospita l'edificio più alto del mondo e isole a forma di palma, deve affrontare una crescente concorrenza regionale.

L'Arabia Saudita, ad esempio, sta investendo miliardi per migliorare il suo appeal turistico con iniziative come il Red Sea Project, ospitando al contempo importanti eventi culturali e sportivi.

Il primo casinò nel Golfo, dove le regole islamiche hanno a lungo tenuto il gioco d'azzardo fuori dai limiti, dovrebbe aprire nell'emirato di Ras Al Khaimah nel 2026, in un resort costruito e gestito da Wynn Resorts.

($1=3,6725 dirham degli Emirati Arabi Uniti)