Un po' di contesto

Con il lancio degli 11 ETF Bitcoin Spot, in soli tre giorni, questi strumenti finanziari hanno registrato un volume di transazioni di 10 miliardi di dollari, confermando l'interesse degli investitori per questa classe di asset.

Questo successo è stato tuttavia controbilanciato da un deflusso di 5 miliardi di dollari dall'ETF Grayscale's Bitcoin (GBTC).

Precedentemente un fondo chiuso, la trasformazione del GBTC in ETF ha fornito agli investitori una strategia di uscita molto attesa, finora ostacolata dalla sua negoziazione a un notevole sconto rispetto al suo valore patrimoniale netto (NAV, Net Asset Value). Se vi siete persi l'articolo, ecco una lettura che approfondisce l'argomento: In che modo GBTC sta contribuendo alla caduta del Bitcoin?

D'altra parte, secondo James Seyffart, analista di Bloomberg ETF, per la prima volta dal suo lancio, l’ETF Spot Bitcoin di BlackRock ha superato questa settimana il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) in termini di volume di transazioni. Lunedì, infatti, i volumi hanno superato i 155 milioni di dollari per BlackRock contro i 113 milioni di dollari per il GBTC.

 

Questa tendenza potrebbe segnare un cambiamento significativo suggerendo che le vendite di GBTC si stanno indebolendo, riducendo così la pressione per le vendite massicce di bitcoin. In totale, gli ETF Bitcoin Spot di BlackRock e Fidelity detengono un bel gruzzolo di 98.264 BTC dal valore di oltre 4,1 miliardi di dollari.

Ma l'impatto positivo degli ETF sulle società quotate in Borsa con legami con le criptovalute è meno certo.

Società crypto in Borsa: la festa è finita?

Ricordiamo che a dicembre, gli investitori si lanciavano sulle azioni dei miner di bitcoin come Riot Platforms, così come sulle società di servizi come Coinbase, in previsione dell'approvazione degli ETF. In termini più concreti, l'indice blockchain Harvest, che contiene molte di queste azioni, è cresciuto del 40% nel mese di dicembre, superando le performance del bitcoin (BTC) e dell'ether (ETH).

Tuttavia, dal lancio degli ETF, queste società hanno restituito quasi tutti i guadagni come mostra il grafico sottostante, che mette a confronto l'andamento del BTC, dell’ETH e dell’indice blockchain Harvest (HBLK).

Ninepoint Partners
BTC vs ETH vs HBLK

Storicamente, queste società sono state gli unici proxy sui mercati pubblici che offrivano agli investitori un'esposizione alla crescita dell'asset class sottostante. L'andamento delle loro performance era spesso strettamente legato all'evoluzione del mercato dei crypto-asset.

Oggi, con la disponibilità degli ETF Bitcoin Spot, che presentano perlopiù spese di gestione inferiori all'1%, gli investitori esamineranno queste società con maggiore attenzione, valutandole sui loro meriti commerciali anziché sulla loro associazione con i prezzi delle criptovalute. In altre parole, il corso di queste azioni non salirà soltanto perché quello del bitcoin e simili sale. Dovranno anche essere ben gestite.

Coinbase, dal canto suo, appare comunque come vincitrice di questo lancio di ETF, essendo custode dei bitcoin di otto dei fondi. Fidelity, invece, si occupa della propria custodia, VanEck utilizza Gemini e Hashdex usa BitGo. Per contro, Coinbase deve ancora affrontare le preoccupazioni degli analisti riguardo alla potenziale riduzione delle commissioni di negoziazione al dettaglio ad alto margine a causa del lancio degli ETF. Tuttavia, grazie alla sua importante base di utenti acquisita negli ultimi anni, potrebbe ancora dominare il mercato al dettaglio, poiché è improbabile che gli ETF coprano l'intera gamma di crypto-asset.

Dal canto loro, i miner di bitcoin incontrano anch’essi le loro difficoltà. L’hashrate di Bitcoin, una misura di sicurezza della rete, è vicino a un livello record, il che significa che i miner devono adoperare una potenza di calcolo sempre maggiore per ottenere nuove ricompense in BTC. Il prossimo Halving Day di Bitcoin, previsto per aprile, ridurrà la ricompensa per blocco della metà, il che significa che se il bitcoin mantiene il suo valore attuale, e la produzione di bitcoin dei miner rimane simile, i ricavi crolleranno drasticamente.

Questa evoluzione suggerisce che, mentre alcuni miner si adatteranno e prospereranno, altri spegneranno definitivamente le loro macchine. L'epoca in cui tutti i miner beneficiavano uniformemente del boom delle criptovalute pare stia ormai tramontando.

Questo ragionamento è valido per l'insieme delle società crypto quotate in Borsa. Mentre le più solide, con una struttura finanziaria sana e un modello di business rilevante, continueranno per la loro strada, quelle che hanno faticato a sopravvivere agli alti e bassi del bitcoin avranno difficoltà a mantenere la rotta.

Nel complesso, però, si tratta di uno sviluppo positivo per il settore. Gli investitori dispongono oramai di più opzioni di scelta e le imprese sono maggiormente incentivate a operare come entità redditizie e ben gestite.