MILANO (MF-DJ)--Gli amministratori delegati delle grandi aziende sono più preoccupati circa l'economia globale rispetto a quanto non lo siano gli investitori professionali o le loro controparti delle medie imprese.

Secondo un recente sondaggio condotto dalla società di consulenza Teneo Holdings, infatti, almeno due terzi degli amministratori delegati di big corporate si aspettano nei prossimi sei mesi un peggioramento della domanda, delle condizioni del settore, dell'accesso al capitale e della crescita nazionale e globale. Al contrario, sia tra i ceo delle medie imprese sia tra i grandi investitori, due terzi e più si aspettano un miglioramento nelle stesse aree nel prossimo semestre.

"La sfida è rappresentata dall'ampiezza dei problemi che i dirigenti delle grandi compagnie si trovano ad affrontare", ha dichiarato Ursula Burns, presidente di Teneos, che fa parte di consigli di amministrazione come ExxonMobil e Uber Technologies. "Ci sono così tante ricadute, che lo scenario è più complesso che mai", ha aggiunto. "È una delle cose più singolari di questo periodo: nulla è realmente al sicuro".

La ragione per cui i timori più grandi risiedono nei ceo delle imprese più grandi è dettato anche dalla maggior esposizione alle operazioni internazionali. "In questo momento molti vedono una deglobalizzazione in corso, il ruolo della Cina è ambiguo e i mercati hanno maggiori aspettative sulle questioni ambientali, sociali e di governance aziendale", ha spiegato Burns.

Gli investitori, d'altro canto, potrebbero osservare valutazioni depresse - occasioni, per chi compra - e guardare oltre le turbolenze, ha spiegato Paul Keary, ceo di Teneo. "Si ha la sensazione che le cattive notizie siano già state prezzate".

L'indagine nel suo complesso mostra che gli amministratori delegati basati negli Stati Uniti sono decisamente i più ottimisti, con circa tre quarti che attendono un miglioramento nei prossimi sei mesi. In Europa e in Asia, invece, la maggioranza prevede un peggioramento delle condizioni. I settori in cui c'è più fiducia nella ripresa includono i servizi finanziari e professionali, la tecnologia e i beni di consumo. I meno rassicuranti sono i settori manifatturieri ed energetici.

I risultati di Teneos fanno eco a una serie di dati economici e sondaggi contrastanti degli ultimi mesi. Secondo gli analisti della società di consulenza Oxford Economics, le misure della fiducia dei consumatori a livello globale sono divergenti, con un sondaggio statunitense che si attesta su livelli vicini a quelli della crisi finanziaria del 2008-2009 e un altro che mostra cali ma su livelli complessivamente nella media. Nel Regno Unito e in Germania, invece, la fiducia dei consumatori è ai minimi storici.

L'ultimo sondaggio del Wall Street Journal ha mostrato invece che gli economisti prevedono una contrazione della produzione economica statunitense nella prima metà del 2023. Le probabilità di una recessione nel prossimo anno sono pari a circa il 63% (in aumento rispetto al 49% di luglio) e per la prima volta la probabilità è salita sopra il 50% dal luglio 2020.

ann

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December 20, 2022 08:48 ET (13:48 GMT)