ROMA (MF-DJ)--Gli incentivi alle rinnovabili non sono la causa degli aumenti delle bollette, se mai la soluzione, visto che il loro peso sulla componente Asos va progressivamente diminuendo e che le rinnovabili consentono di accelerare la transizione energetica (svincolandoci dal gas, che è il principale imputato degli aumenti in bolletta).

E' la posizione espressa dal Gse nel corso di un'audizione sul Decreto taglia bollette presso la commissione Industria del Senato. "L'incremento delle bollette energetiche non è dovuto a un aumento degli oneri generali di sistema e in particolare non è dovuto a un incremento degli oneri per l'incentivazione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Anzi, tali oneri, anche in virtù delle politiche tariffarie definite dall'Autorità e delle azioni varate dal Governo, si sono ridotti nel corso degli ultimi due anni", ha detto l'a.d. Andrea Ripa di Meana.

"Difatti, considerando ad esempio la bolletta elettrica media annua della famiglia tipo, gli oneri di sistema sono passati dai 126 euro del 2019 ai 113 euro del 2020 ai 73 euro del 2021", ha precisato il manager.

Più in generale, astraendosi dall'esempio della bolletta elettrica della famiglia tipo e dal tema degli aggiornamenti tariffari, "la tendenza a una diminuzione dell'esigenza di gettito per fianziare gli incentivi alle fonti rinnovabili va al di là delle specificità degli ultimi aggiornamenti tariffari". Essa è il frutto di differenti fattori, tra cui due sono i principali, ha spiegato l'a.d.

In primo luogo, grazie al meccanismo della "feed in premium", in base al quale più è alto il costo dell'energia e minore è l'incentivo riconosciuto, gli incentivi alle rinnovabili in bolletta scenderanno di oltre 1 mld nel 2021 e di quasi 1,4 mld nel 2022. Inoltre, dallo scenario elaborato dal Gse, "business as usual", si evince come gli incentivi alle rinnovabili andranno progressivamente diminuendo fino ad azzerarsi quasi del tutto nel 2040. Questo decalage riguarda anche gli incentivi al fotovoltaico (Conto Energia) per via del fatto che i vecchi impianti che godono di incentivi alti escono dal periodo di incentivazione, mentre entrano nuovi impianti, che però percepiscono incentivi più bassi.

gug

(END) Dow Jones Newswires

October 20, 2021 09:10 ET (13:10 GMT)