ROMA (MF-DJ)--Lo shock energetico renderà l'Europa nel complesso più povera, ma accelererà la transizione che rendere gli approvvigionamenti più sicuri. Lo afferma Philip Lane, capoeconomista e membro del comitato esecutivo della Bce, in un'intervista a MF-Milano Finanza.

D. Quali sono i principali cambiamenti legati alla crisi energetica e gli effetti duraturi nel medio/lungo termine per l'economia europea?

R. Si possono fare alcune considerazioni nell'ipotesi che ci sia solo una limitata riduzione dei prezzi dell'energia, tale da non farli tornare ai livelli pre-pandemia. Il primo punto da evidenziare è che l'Europa sarà collettivamente più povera perché siamo grandi importatori di energia. I redditi più bassi, dovuti ai pagamenti extra per l'energia, ridurranno la domanda nell'economia. Il secondo aspetto è che alcune aziende che utilizzano molta energia perderanno competitività su scala globale, quindi ci si aspetterebbe di vedere alcune industrie delocalizzare in regioni dove l'energia è più economica. Ma poi c'è anche un terzo elemento più ottimista.

D. Quale?

R. La risposta alla crisi energetica sta accelerando e stimolerà la transizione verde e gli investimenti nelle energie rinnovabili. Ci vorrà tempo ma poi l'approvvigionamento energetico sarà più sicuro, perché non faremo più affidamento sulle importazioni di combustibili fossili, e più economico, perché le energie rinnovabili avranno costi marginali più bassi. Quindi penso che ci sarà un periodo molto difficile da affrontare, ma anche una transizione più rapida verso un'economia più sostenibile.

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0608:32 dic 2022


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