ROMA (MF-DJ)--I prezzi dell'energia continueranno ad aumentare nel 2022-2023 a causa di una contrazione dell'offerta. Gli obiettivi ambientali più ambiziosi dell'Europa accelereranno le dismissioni nella produzione di energia termica e nucleare, che non potrà essere interamente compensata dalle fonti rinnovabili per i prossimi tre anni, portando a una maggiore volatilità dei prezzi legata al clima nel medio termine.

E' quanto emerge da uno studio di S&P Global Ratings ("S&P") intitolato "The Energy Transition And What It Means For European Power Prices And Producers: September 2021 Update", sull'andamento del costo dell'energia in Europa.

A livello generale, gli operatori energetici europei beneficeranno di questo contesto di prezzi elevati. Questo perché i loro portafogli di generazione sono quasi completamente coperti per quest'anno, dopodiché beneficeranno di prezzi più alti, supportando così gli investimenti nella transizione energetica. Ciò è positivo anche per lo sviluppo di un mercato europeo degli accordi di acquisto di energia (PPA) per le energie rinnovabili, grazie a prezzi d'esercizio favorevoli e buoni margini, sebbene aumenti la pressione sui produttori con portafogli di generazione limitati.

Tuttavia, prosegue S&P, un costo elevato dell'energia implica anche un aumento dei rischi politici per le società di servizi. Quest'ultimo aspetto si riferisce in particolare alla necessità di tenere in considerazione la sicurezza dell'approvvigionamento e l'accessibilità economica. Si inizia dunque ad assistere a interventi politici atti a limitare un aumento delle bollette energetiche, come in Spagna, con proposte di claw back, o il trasferimento di alcuni costi energetici nella fiscalità generale, come in Italia. Gestire l'impatto sociale della transizione energetica è un pilastro fondamentale delle politiche climatiche europee.

gug

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September 20, 2021 09:22 ET (13:22 GMT)