ROMA (MF-DJ)--Occorre un tetto al prezzo del gas russo: è questo il refrain che Mario Draghi continua a ripetere da settimane e che ieri ha ribadito in occasione del G7 al castello di Elmau.

Un pressing, quello di Draghi, che trova il favore di Emmanuel Macron e più prudenza, invece, da parte del cancelliere Olaf Scholz, proprio come già accaduto durante il Consiglio europeo di due giorni prima. Come era immaginabile alla vigilia, la discussione sulla proposta italiana non è ancora matura e Draghi ne ha avuto poi la conferma dall'intervento di Joe Biden. A Washington hanno deciso di abbracciare il principio del tetto, ma al momento solo per il petrolio. Sul tavolo del G7 c'è anche una proposta precisa, capace di evitare l'aggiramento delle regole: sanzionare le società assicurative e di trasporto che accettano di trattare il gas russo, a meno che ciò non avvenga a un prezzo prefissato. L'aumento dei prezzi petroliferi è l'unico tema che per ora unisce tutti gli interessi: tanto al di qua che al di là dell'Atlantico benzina e gasolio hanno raggiunto livelli preoccupanti.

"Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo. Abbiamo gli strumenti per farlo: dobbiamo mitigare l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia, compensare le famiglie e le imprese in difficoltà, tassare le aziende che fanno profitti straordinari", ha detto ieri Draghi consapevole che la tassa che lui stesso ha imposto sui margini delle aziende energetiche è tempestata di critiche per gli effetti regressivi, anche all'interno della Banca d'Italia. Il premier però non può fare deficit e non può chiedere sacrifici a chi già è costretto a pagare la benzina due euro al litro. "Mettere un tetto al prezzo dei combustibili fossili importati dalla Russia ha un obiettivo geopolitico oltre che economico e sociale. Dobbiamo ridurre i nostri finanziamenti alla Russia. E dobbiamo eliminare una delle principali cause dell'inflazione", ha infatti spiegato il capo dell'esecutivo precisando che nel caso della guerra in Ucraina c'è un problema in più: sommare alla crisi energetica quella alimentare. "È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto. Dobbiamo dare tutto il nostro sostegno alle Nazioni Unite, perché possa procedere più velocemente nel suo lavoro di mediazione", ha detto ancora Draghi.

Il dibattito fra i leader sulle questioni più strettamente diplomatiche ripartirà stamattina da qui. Alle 10h00 partirà infatti una nuova sessione di lavoro dei leader del G7, alle 12h30 ci sarà un pranzo di lavoro esteso ai Paesi Partner e alle Organizzazioni Internazionali che poi alle 15h30 si riuniranno per l'ultima sessione di lavoro della giornata.

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2709:34 giu 2022


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