ROMA (MF-DJ)--Da un lato serve implementare la copertura dell'infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici, dall'altro tutelare e aiutare la conversione della filiera tradizionale legata ai motori a combustione. Sono queste le due facce della stessa medaglia chiamata mobilità sostenibile.

Proprio in questo senso, scrive Milano Finanza, è nata la nuova alleanza tra Powy, azienda di Torino impegnata nella realizzazione della rete per la ricarica pubblica dei veicoli elettrici, e Assopetroli-Assoenergia, la principale associazione delle imprese attive nel settore dei prodotti e dei servizi energetici e petroliferi con oltre 11mila distributori presenti sulla rete.

L'obiettivo dell'intesa sarà quello di ampliare l'attuale offerta delle stazioni di servizio con le ricariche fast e ultra-fast per l'auto elettrica. In particolare, l'accordo prevede che Powy proponga tre tipi di offerta agli associati di Assopetroli-Assoenergia: quella "chiavi in mano" con cui Powy fornirà le colonnine e si occuperà dell'installazione e della gestione del servizio; l'offerta "co-investimento" che vede un coinvolgimento di ogni impresa che si farà carico dei costi necessari per far fronte ad alcune attività di gestione; la "senza pensieri" ovvero una soluzione senza rischio né costi per cui non solo Powy realizzerà e installerà la colonnina ma gestirà l'intera stazione di ricarica.

Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia, sottolineando come gli associati rappresentino oltre il 60% delle stazioni di servizio collocate sulle strade italiane, ha ribadito come «ora, di fronte a un orizzonte normativo chiaro e tecnologicamente neutrale, siamo pronti a fare la nostra parte, contribuendo a una causa comune: il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione». Una transizione, ha specificato Rossetti, che sia però «economicamente e socialmente sostenibile; soprattutto in questo particolare periodo vediamo utile la convivenza di fonti e vettori che seguano un principio di neutralità tecnologica». «I nostri associati, diffusi in maniera capillare sul territorio nazionale, potranno scegliere di entrare a fare parte del network di Powy, arricchendo la propria offerta con il servizio di ricarica per i veicoli elettrici». Anche perché l'ampliamento della rete infrastrutturale dovrà passare anche dalla conversione di quanto già presente sul territorio, quindi installando le colonnine nelle tradizionali stazioni di servizio.

Va infatti considerata la loro capillarità sul territorio e il fatto di essere dei punti di sosta importanti nelle medie e lunghe percorrenze per cui possono diventare luoghi strategici per tutti i piloti di auto elettriche.

Che di strada da fare ve ne sia si intuisce guardando i dati sulle ricariche in Italia. Secondo l'ultima rilevazione di Motus-E, a fine settembre erano installati circa 32.776 punti di ricarica distribuiti su circa 16.700 infrastrutture di ricarica (colonnine o stazioni): oltre 13.200 sono in location accessibili al pubblico. Di queste, il 75% è collocato su suolo pubblico (strada per esempio) mentre il 25% su suolo privato ma a uso pubblico (supermercati). Il dato è in aumento, seppur minore rispetto al tasso di crescita passato, ma va sottolineato come il 12% delle infrastrutture installate non siano ancora utilizzabili (perché non ancora collegate o per motivi autorizzativi). Un ultimo dato da segnalare è la limitata presenza di infrastrutture di ricarica in autostrada, con un totale di 310 punti pubblici, di cui il 76% però sono con ricarica veloce o ultraveloce. Punti però ancora insufficienti perché pari a 4,2 punti ogni 100 km.

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MF-DJ NEWS

1509:23 nov 2022


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November 15, 2022 03:24 ET (08:24 GMT)