MILANO (Reuters) -Eni potrebbe quotare fino al 30% della sua nuova divisione di retail e rinnovabili in quella che probabilmente sarà una delle più grandi Ipo italiane del prossimo anno.

"Potrebbe essere tra il 20 e il 30% la parte che va a flottante durante la quotazione, ma sono tutte considerazioni che devono essere fatte dal gruppo di lavoro e discusse con gli advisor e portate al board", ha risposto l'AD Claudio Descalzi ai giornalisti in una conferenza stampa a seguito della presentazione agli analisti della divisione ribattezzata Plenitude.

L'AD ha aggiunto che dipenderà anche dall'andamento del mercato.

"Vogliamo fare l'Ipo nel 2022... c'è una grande determinazione ma dobbiamo prendere le finestre giuste e capire cosa fare dal punto di vista della quota che teniamo e di quella che mettiamo a flottante", ha aggiunto Descalzi, che ha ribadito che Eni è intenzionata a tenere la maggioranza perchè vede un "grande upside".

A ottobre, Eni ha comunicato di aver deciso di quotare una quota di minoranza in Plenitude, nell'ambito di piani più ampi per sbloccare valore nelle attività del gruppo e allontanarsi dal gas e dal petrolio. Secondo quanto riferito in precedenza da fonti, la divisione potrebbe valere circa 10 miliardi di euro.

"La quotazione è una pietra miliare della nostra strategia di decarbonizzazione e cruciale per la nostra attuale trasformazione", ha detto Descalzi durante la presentazione.

Secondo quanto riferito a Reuters da fonti vicine alla questione, prima della presentazione, Eni potrebbe vendere una quota superiore al 30% in base alla domanda.

Alcuni gruppi energetici europei, come la spagnola Repsol, puntano a vendere parte delle loro attività 'green' per raccogliere risorse per abbattere il debito e finanziare la transizione dai carburanti fossili.

Plenitude, che conta 10 milioni di clienti in sei paesi, investirà 7,8 miliardi di euro per raggiungere 1,3 miliardi di euro di Ebitda nel 2025 da 0,6 miliardi previsti per quest'anno.

Stefano Goberti, AD di Plenitude, ha affermato che la società intende pagare i dividendi, ma ha aggiunto che le priorità saranno la crescita e il mantenimento di un bilancio solido.

La capacità a livello di energie rinnovabili, soprattutto solare, crescerà a oltre 6 gigawatts entro il 2025 da 1,2 GW quest'anno, principalmente nei mercati dove Eni ha già un bacino d'utenza.

Tuttavia, la società è anche intenzionata a crescere nelle attività eoliche offshore e guarda alla Norvegia, agli Stati Uniti e all'Italia.

In aprile il CFO di Eni Francesco Gattei ha detto che l'unione delle attività di energia rinnovabile e retail potrebbe creare una società con multipli a due cifre.

(Tradotto da Alice Schillaci, Enrico Sciacovelli in redazione a Danzica, in redazione Stefano Bernabei, Gianluca Semeraro enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613 alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)