MILANO (MF-DJ)--Tutti gli azionisti sono uguali ma evidentemente alcuni sono più uguali degli altri. E' questo che viene da pensare - parafrasando George Orwell - se si guarda alle modalità con cui è avvenuta la messa in sicurezza del Credit Suisse. Questo perché le priorità degli obbligazionisti sono state retrocesse rispetto a quelle degli azionisti. Un fatto che crea un precedente, secondo qualcuno pericoloso, in Europa.

Non a caso la Bce non ha mancato di evidenziare quella che ritiene una stortura rispetto al suo operato. In tutti i Paesi europei dove le banche sono vigilate dall'ex Eurotower l'acquisto di azioni è considerato "investimento nel capitale di rischio". E come tale può anche annullarsi, riducendosi a zero, se la situazione precipita. Così come può essere particolarmente remunerativo in caso contrario. Prestare soldi a una banca per il tramite di una obbligazione, dovrebbe invece avere rischi e quindi paracadute un po' diversi. Questo vale a maggior ragione per chi deposita semplicemente soldi sul proprio conto che - sempre secondo la piramide delle priorità della Bce - è ulteriormente e maggiormente tutelato. Bce ha quindi pubblicamente apprezzato l'intervento della Bns ma allo stesso tempo ha posto l'accento su questo modus operandi a suo avviso non corretto.

Lo stesso ha fatto oggi il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, spiegando che, "l'ordine di priorità di garanzia tra azionisti e obbligazionisti ha sorpreso: mi sembra che le autorità Ue abbiano appena ribadito l'ordine delle priorità".

L'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs per 3 mld di franchi svizzeri è stata presentata come una sorta di operazione di mercato. "In considerazione delle circostanze uniche che colpiscono l'economia svizzera nel suo insieme, il Consiglio federale svizzero ha emesso un'ordinanza d'urgenza (Notverordnung) su misura per questa particolare transazione. In particolare, la fusione sarà attuata senza l'approvazione altrimenti necessaria degli azionisti di Ubs e Credit Suisse per aumentare la certezza dell'operazione". Per l'urgenza con cui è stata condotta in porto, insomma, passerà dai cda ma non dalle assemblee.

Il principale azionista di Credit Suisse è la Saudi National Bank che ha confermato alla Cnbc di essere stata colpita da una perdita di circa l'80% sul suo investimento. La banca con sede a Riyadh detiene una partecipazione del 9,9% nell'istituto elvetico, avendo investito 1,4 miliardi di franchi svizzeri (1,5 miliardi Usd) a 3,82 franchi per azione. Secondo i termini dell'accordo di salvataggio, Ubs paga agli azionisti di Credit Suisse 0,76 franchi per azione.

Al di là di queste cifre la decisione presa circa il paracadute esteso per azionisti e obbligazionisti (più largo il primo, più stretto il secondo) fa pensare che alcuni azionisti non fossero sacrificabili. Magari per ragioni di opportunità...

claudia.cervini@mfdowjones.it

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2017:21 mar 2023


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