MILANO (MF-DJ)--"Siamo davanti a uno scenario inquietante e riserverà ancora spiacevoli situazioni. Il mondo del calcio è in difficoltà e serviranno diversi miliardi di euro che dovranno essere messi a disposizione o con equity o con finanziamenti tramite terzi. La nostra proprietà da quando è proprietaria dell'Inter ha profuso circa 700 milioni di euro per far si che si possa dare solidità e continuità ed è inspiegabile che si possa chiedere alla proprietà nuovi innesti finanziari. Non sempre l'equazione di chi più spende più vince".

È quanto afferma Beppe Marotta, l'ad dell'Fc Inter, nel corso della conferenza stampa per la presentazione del nuovo allenatore del club Simone Inzaghi.

"Siamo in un momento difficile, di post-pandemia, caratterizzato da sofferenze, magari della perdita di persona care, e in contemporanea per gli effetti dell'economia globale che ha creato grandi problemi. Di riflesso il mondo del calcio sta cercando un modello di sostenibilità e continuità".

"Siamo ormai lontani - spiega Marotta - dal modello di mecenatismo caro anche a questa città che vedeva i proprietari delle società anteporre il risultato al rispetto del bilancio. Oggi tutto questo è impossibile, il modello deve essere di sostenibilità e continuità. Vogliamo continuare, questi sono gli intenti della società, a ricercare i risultati sportivi, ma rispettando gli equilibri patrimoniali e finanziari del club. Il compito del management, mio, di Ausilio, di Baccin e di Antonello è quello di allestire la squadra quanto più competitiva possibile tenendo conto di tutto questo. Hakimi? Era un asset importante, ma sono state fatte scelte dolorose e la sua cessione è stata proprio per far si che si riesca a dare continuità".

Nessun commento, invece, riguardo all'operazione da 1,4 mld di dollari del fondo del governo locale cinese, partecipato anche da un gruppo di investitori privati tra cui Alibaba, Xiaomi e Haier, che ha rilevato dalla famiglia Zhang circa il 17% del gruppo Suning.com, quotato alla Borsa di Shenzhen. Operazione con la quale Alibaba diventa il principale azionista (con circa il 20%) ma dove l'influenza dominante rimane quella dell'autorità pubblica. Jindong Zhang, fondatore dell'azienda nel 1990 e detendore del 35% del capitale, perde quindi il controllo del gruppo.

Va sottolineato però, che Suning.com non controlla l'Inter, la cui

proprietá viaggia su un ramo societario parallelo e autonomo della

"galassia" Zhang. Il club fa capo a Grand Tower, una nuova

holding lussemburghese, che detiene il 68,55% del capitale. Grand Tower è

interamente posseduta da una nuova entità, sempre di diritto

lussemburghese, Grand Sunshine Sarl, che a sua volta è interamente

controllata da Great Horizon Sarl. Quest'ultima è parte di Suning

Holdings Group, la conglomerata cinese che nel 2016 ha acquistato il

68,55% dell'Inter. Great Horizon, prima dell'operazione di rifinanziamento da 275 milioni con il fondo statunitense Oaktree, era l'azionista di maggioranza diretto dell'Inter. Suning ha messo in pegno le azioni del club a garanzia del prestito, con scadenza a tre anni, ricevuto da Oaktree e nel caso in cui non dovesse onorare le scadenze l'Inter finirebbe in mani americane.

Non esiste quindi un nesso diretto tra le mosse di Alibaba e degli altri investitori cinesi sull'Inter, lontana dalle attivita` di Suning.com. I nuovi investitori cinesi hanno creato un fondo denominato Jiangsu New New Retail Innovation Fund Phase II, dal valore di circa 1 miliardo di dollari. Quello che non è ancora chiaro e su cui non vi sono stati commenti da parte del club neroazzurro è se nella transazione, ovvero il 17% di Suning.com passato dalla famiglia Zhang al fondo, è stata la stessa famiglia ad aver incassato 1,4 miliardi o se c'è stato un impegno contestuale a utilizzare i fondi a copertura dei debiti del gruppo.

lde

fine

MF-DJ NEWS

0716:17 lug 2021

(END) Dow Jones Newswires

July 07, 2021 10:18 ET (14:18 GMT)