NEW YORK (awp/ats/ans) - La strada per riportare l'inflazione al 2% è ancora lunga e la Federal Reserve non si fermerà fino a quando il suo lavoro non sarà compiuto. Ma la banca centrale americana non vuole né una stretta eccessiva né un taglio a breve dei tassi. E proprio per questo intende moderare la velocità degli aumenti del costo del denaro già a dicembre così da "bilanciare i rischi" e aumentare le chance del tanto sperato, quanto "molto plausibile, atterraggio morbido" per l'economia.

Il presidente Jerome Powell certifica la frenata della Fed nella sua aggressiva campagna di rialzi e mette le ali a Wall Street dove i listini avanzano decisi, dopo sedute di attesa e cautela.

"Direi semplicemente che abbiamo ancora strada da fare. La storia ci mette in guardia contro un allentamento prematuro della politica monetaria", afferma Powell al Brookings Institution ammettendo che le previsioni sull'inflazione nell'attuale contesto sono "molto difficili" e serve per questo "umiltà" nel valutarle.

Quindi spiega la necessità di "alzare i tassi di interesse a un livello sufficientemente restrittivo per far tornare l'inflazione al 2%. C'è una considerevole incertezza su quale sarà il livello sufficiente", probabilmente "dovrà essere più alto di quanto previsto in settembre".

Mettendo in evidenza i progressi fatti nella lotta all'inflazione e assicurando che la Fed non intende far crollare l'economia sotto il peso dei rialzi dei tassi di interesse, Powell osserva come il "momento per moderare la velocità degli aumenti del costo del denaro potrebbe verificarsi già in dicembre", aprendo così la strada a un rialzo dello 0,50% dopo i quattro consecutivi da 0,75%.

Uno scenario, quello dipinto dalla Fed, non così diverso nell'area euro. I dati di Eurostat su una discesa dell'inflazione al 10% a novembre dal 10,6% di ottobre sembrano suggerire, secondo gli economisti, che la Banca centrale europea (Bce) rallenterà il ritmo con cui sta aumentando i tassi d'interesse, con una stretta che alla riunione del 15 dicembre dovrebbe fermarsi a 50 punti base anziché 75 come nelle due precedenti riunioni.

Allo stesso tempo, come preannunciato da settimane, la Bce ragionerà a dicembre sui principi con cui procedere al quantitative tightening (Qt), il processo con cui si libererà gradualmente dei titoli messi nel proprio bilancio con gli acquisti di bond che servivano a stimolare l'inflazione negli anni passati.

Le ipotesi sono per un inizio del Qt nei primi mesi del 2023, e con un approccio "passivo", cioè lasciando scadere titoli senza rinnovarli anziché venderli direttamente, si ipotizza al ritmo di 15 miliardi di euro al mese.