MILANO (MF-DJ)--Da un lato l'economia reale sta provando a riprendersi dalla battuta d'arresto dovuta alla pandemia e restrizioni, dall'altro il mondo parallelo dei mercati finanziari, che a parte lo shock iniziale del marzo scorso non hanno mai smesso di correre. Gli indici azionari Usa settimanalmente segnano nuovi record, Dax e Cac40 con un 2021 da nuovi massimi storici e il Ftse Mib che ritorna su livelli antecedenti la Grande Recessione. E sul mercato delle commodity? Fino a qualche settimane fa iniziavano ad emergere i primi timori che il trend rialzista del 2021 fosse giunto al termine, qualcuno ipotizzava che le materie prime puntassero a nuovi minimi di breve-medio termine, ma puntualmente il mercato ha chiuso il miglior trimestre dell'ultimo decennio. L'indice Bloomberg Commodity Total Return segna un aumento del 13,3% su base trimestrale, il dato più alto dal quarto trimestre 2010. Il "legendary commodity investor" Jim Rogers, intervistato da MF Milano Finanza ci ha dato la sua visione dei fatti sul mercato delle commodity e sullo scenario macroeconomico in atto.

Domanda. Come vede l'andamento di oro e argento, continueranno il loro trend rialzista?

Risposta. Oro e argento andranno molto, molto più in alto nel corso del tempo. Se e quando il loro prezzo calerà ne comprerò ancora, acquistando più argento che oro, essendo più conveniente su base storica. La storia ci ha insegnato che quando si hanno problemi economici, di governo o monetari, le persone vogliono avere in portafoglio questi asset e dato che avremo seri problemi nei prossimi anni, oro e argento saliranno molto.

D. Riguardo le materie industriali e agricole su quali punterebbe?

R. Il rame è sicuramente quello che momentaneamente sta preformando meglio, guidato dalla transizione verso l'elettrico, infatti rispetto ai classici veicoli, quelli elettrici utilizzano molto più rame. Non so dire quale sia la più attraente tra queste materie prime, ma continuerò ad acquistarle perché mi attendo che saliranno ancora per un pò. Porrei l'attenzione più sulle materie agricole. Per intenderci, lo zucchero è sotto dell'80% dai suoi massimi storici. La maggior parte hanno prezzi piuttosto economici al momento e mi concentrerei su queste anche in vista di uno scenario dove l'inflazione continui a salire e diventi persistente.

D. Fin dove si spingerà l'inflazione?

R. Da un lato le banche centrali hanno pompato nel sistema un grande quantitativo di moneta e dall'altro stiamo iniziando ad avere problemi di shortage nell'offerta delle materie. Le miniere di rame, così come per il nickel sono sempre meno. Lo stesso vale per il settore agricolo, dove i contadini scarseggiano, mentre la domanda continua a crescere a ritmi esponenziali, dunque dal lato dell'offerta, per molte materie prime si avranno grossi problemi. A peggiorare la situazione vi è poi il Covid, che ha influenzato la produzione, quindi ancora una volta ciò si traduce in una carenza nell'offerta di beni e servizi. Questo significa che i prezzi continueranno a crescere, ma se aumenta il prezzo di una t-shirt, significa che sta crescendo il prezzo del cotone e ciò si traduce in potenziali guadagni sui future delle commodities.

D. Come si posiziona sul petrolio e vi sarà un'incremento della produzione dopo i recenti risvolti dell'Opec+?

R. Li ho acquistati non troppo tempo fa e sono sicuro che incrementerò il mio portafoglio. Non vedo grandi aumenti nella produzione di petrolio. I future sul mercato dell'oil, nonostante a metà 2020 alcuni future quotavano con segno negativo, sono tornati ai livelli di medio-lungo termine sopra i 70 dollari al barile. La bolla al ribasso è finita, ma il mercato del petrolio rimane comunque ben al di sotto dei suoi massimi storici.

D. In riferimento all'attuale scenario macroeconomico, come valuta lo stato di salute dell'economia?

R. Tutte le maggiori economie industrializzate si troveranno in grosse difficoltà in futuro, c'è troppa moneta in circolazione e un'esplosione nei ratio debito/pil. Questo non è assolutamente sostenibile per i cittadini e i paesi stessi, ma ai governi non interessa, loro continuano a spendere in maniera molto poco efficiente per ottenere consensi. Un giorno qualcuno dovrà pagare per questo e vi dirò la verità, è bello essere anziani, perché non saremo noi a farlo.

D. Arriverà una nuova crisi finanziaria post-Covid?

R. Certo che ne avremo altre, soprattutto a causa dell'elevato debito pubblico e vi assicuro che la prossima sarà molto pesante. I politici ci rassicurano dicendo state tranquilli, non ne avremo altre come quella del 2007-2008, ma se credete a loro, allora non ascoltate me.

fch

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August 02, 2021 02:37 ET (06:37 GMT)