MILANO (MF-DJ)--Nel mare magnum del risparmio gestito galleggia un iceberg di «finti verdi» di cui Dws è solo la punta. Tra i 723 fondi azionari climatici analizzati da Influence Map, il 70% è risultato incoerente con l'Accordo di Parigi e si è guadagnato così l'appellativo di «finto verde», ovvero di asset sostenibile solo all'apparenza. Ma per gli investitori retail ci sono buone notizie: non solo è possibile proteggersi dalla torbidezza delle security green, ma la si può addirittura sfruttare a proprio favore per fare leva sui rendimenti. Strategia quasi necessaria in un momento in cui, a detta degli economisti Abraham Lioui e Andrea Tarelli, questo mercato si avvicina alla maturità. I numeri di Morningstar parlano chiaro: a giugno le masse gestite in fondi Esg in Europa hanno toccato quota 3.000 miliardi, praticamente un terzo dei volumi europei. E c'è di più: secondo l'agenzia di rating i volumi green potrebbero arrivare a costituire la metà del panorama di risparmio gestito europeo in solo 12 mesi. Per ora, sostenuti dal favore mediatico e dalla liquidità pubblica, i rendimenti hanno premiato gli investitori. Tanto che nell'ultimo anno, racconta Fida, i fondi tematici ecologia e ambiente hanno reso più del 36%. Come mostra la tabella in pagina, la performance più significativa è stata registrata dai fondi azionari, che hanno reso fino al 30%, mentre gli obbligazionari hanno fatto più fatica a trovare spinta. Eppure gli investitori non possono ignorare i numeri di Influence Map, né l'allarme sulla crescente saturazione del mercato. Alcuni esperti hanno spiegato a MF-Milano Finanza come andare a caccia di rendimenti senza scottarsi con il greenwashing.

Non fidarsi dei termometri. Di metriche per la sostenibilità ce ne sono a bizzeffe: dal Sustainalytics al Msci, dall'S&P Csa all'indice Iss, nel 2020 il numero di rating green ha superato le 600 unità secondo Erm. E non sembrano andare molto d'accordo. «Un po' per la novità del tema, un po' per la mancanza di definizioni, c'è una grande discrepanza tra le metriche Esg», spiega Tarelli, docente e ricercatore dell'Università Cattolica. Per questo, aggiunge Simone Gallo, managing director di MainStreet partners, quando si analizza un fondo «è importante andare oltre il rating medio delle partecipazioni in portafoglio». Innanzitutto, bisogna valutare «l'approccio dell'asset manager alla sostenibilità, le sue politiche esg, la valutazione del rischio di controversie e la trasparenza», nonché «il modo in cui i principi di sostenibilità sono incorporati nel processo di investimento». Insomma, le variabili da controllare sono tante e i costi di monitoraggio per un retail potrebbero essere troppo cari.

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0409:33 set 2021

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September 04, 2021 03:35 ET (07:35 GMT)