Il consensus Reuters prevede una lettura a 8,7% su anno, un dato ancora indubbiamente alto ma al di sotto del precedente 9,1%.

I dati particolarmente forti sul mercato del lavoro Usa hanno rafforzato le attese per un rialzo da 75 punti base al meeting Fed di settembre, offrendo sostegno al dollaro, ma la divisa Usa da allora ha perso terreno con il mercato che pensa che numeri più bassi sull'inflazione possano levare un po' di pressione dall'istituto centrale Usa.

Attorno alle 11,50, l'indice sul dollaro cede lo 0,37% a 106,045, sotto il massimo di oltre una settimana di 106,93 toccato venerdì dopo i dati Usa.

La sterlina è poco mossa a circa 1,2055 sul dollaro e l'euro scambia in rialzo dello 0,35% sul biglietto verde, mentre il dollaro/yen è pressoché piatto a 134,90 circa.

"Sono un po' preoccupato per il dato Usa di domani. Un numero forte sull'inflazione 'core' cementerebbe le aspettative per un rialzo Fed da 75 punti base a settembre", ragiona Kenneth Broux, strategist valutario di Societe Generale a Londra.

"E' troppo presto per dire state corti sul dollaro dato che la Fed potrebbe avere ancora del lavoro da fare".