Aprile è stato un mese di "inversione" del trading tra le principali valute, con lo yen e l'euro che hanno recuperato la maggior parte delle forti perdite subite a marzo. Anche le monete legate alle materie prime, tra cui il dollaro australiano e quello neozelandese, sono rimbalzate fortemente.

Ad aggravare le perdite del dollaro l'ampia ripresa delle pressioni inflazionistiche con i prezzi al consumo statunitensi aumentati del 2,6% a marzo, il massimo da 8 anni e mezzo.

Questa ripresa non è riuscita pero' a tradursi nell'aspettativa di un'accelerazione della stretta monetaria. Al contrario ha aumentato la domanda di debito americano, con gli investitori convinti che le pressioni inflazionistiche sono transitorie.

Il biglietto verde perde lo 0,1% contro un paniere delle principali divise.

La valuta statunitense è particolarmente vulnerabile su yen e euro, con la moneta unica che minaccia di salire sopra la soglia psicologica di 1,20 dollari per la prima volta dall'inizio di marzo.

Il dollaro neozelandese è ai massimi da oltre tre settimane a 0,7110 dopo che la banca centrale ha mantenuto invariati tassi d'interesse e programma di acquisto asset, come previsto.

Passando alle criptovalute, il bitcoin ha toccato un massimo storico a 64.895 dollari in vista della quotazione della piattaforma di criptovalute Coinbase al Nasdaq oggi.

(In redazione a Roma Valentina Consiglio, Gianluca Semeraro)