La riapertura delle frontiere cinesi spinge verso l'alto, intanto, le divise piu' esposte al rischio.

Lo yuan offshore è vicino al livello più alto degli ultimi cinque mesi contro la valuta statunitense, mentre sono in deciso rialzo il dollaro australiano e quello neozelandese.

Negli ultimi tre mesi del 2022 il biglietto verde ha registrato la più grande perdita trimestrale degli ultimi 12 anni, spinto principalmente dalla convinzione degli investitori che la Fed non alzerà i tassi oltre il 5%, dall'attuale range del 4,25%-4,50%, a causa del raffreddamento dell'inflazione e della crescita.

Venerdì i dati Usa hanno evidenziato da una parte una crescita dei payroll non agricoli e un rallentamento degli aumenti salariali, notizie gradite alla banca centrale, ma dall'altra anche una contrazione dell'attività dei servizi per la prima volta in oltre due anni e mezzo a dicembre.

Ora saranno centrali per gli investitori i numeri sull'inflazione, in agenda questa settimana.

L'indice del dollaro cede lo 0,5% contro un paniere di sei valute, intorno alle 15,40 italiane.

La sterlina guadagna lo 0,42% a 1,2144 dollari, dopo il rally dell'1,5% visto venerdì scorso.

L'euro sale dello 0,6% intorno a $1,0712, che si va ad aggiungere al +1,17% di venerdì.

Lo yen giapponese si mantiene invece debole con un -0,1% a 132,20 per dollaro.

Altrove, il real brasiliano perde circa l'1% rispetto al dollaro dopo che i sostenitori dell'ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro sono stati arrestati per aver invaso il Congresso, il palazzo presidenziale e la Corte Suprema del Paese.

(Valentina Consiglio, editing Andrea Mandalà)