Uno degli aspetti più significativi di questa settimana è stato il calo dei prezzi del greggio e delle materie prime che ha calmato i timori per l'inflazione consentendo ai mercati azionari di rimbalzare.

Questo aspetto ha ridotto la richiesta per i beni rifugio che aveva sostenuto il dollaro nei confronti di altre divise.

Attorno alle 15,15, l'indice sul dollaro è in lieve calo a 104,344. Ieri invece aveva messo a segno guadagni per lo 0,2% principalmente in scia al calo dell'euro dopo i deludenti dati Pmi.

Il dollaro che quest'anno è salito di circa il 9% ha perso parte del suo appeal da quando gli investitori hanno cominciato a scommettere che la Federal Reserve possa rallentare il ritmo della stretta monetaria dopo un altro rialzo da 75 punti base a luglio.

I mercati ora prevedono che i tassi raggiungano il livello massimo a marzo, a circa 3,5%, per poi scendere di circa 20 punti base entro luglio 2023.