Alle 18 italiane l'euro perde di riflesso lo 0,6% intorno a quota 0,9815 dlr.

Alla stessa ora la sterlina lascia sul terreno l'1,2% contro la divisa Usa, lo yen circa lo 0,1%.

L'indice che misura la forza della valuta statunitense contro un basket dei sei principali peer sale dell'1% circa.

I mercati valutari hanno faticato a trovare una direzione chiara questa settimana, dopo un terzo trimestre drammatico. Il dollaro è inizialmente scivolato sulle controparti, prima di riguadagnare decisamente terreno.

Un fattore importante che sta guidando gli operatori è il cambiamento delle aspettative sull'aggressività con cui le banche centrali - in particolare la Fed - aumenteranno i tassi di interesse.

Una domanda chiave è se passeranno dal preoccuparsi principalmente dell'inflazione - e quindi dall'alzare i tassi in modo robusto - a considerare anche il rallentamento della crescita, optando per incrementi piu' cauti.

Per questo i dati sull'occupazione negli Stati Uniti, in agenda domani, e quelli sui prezzi della prossima settimana saranno tenuti sotto stretta osservazione.

Altro driver per gli investitori i tagli Opec alla produzione, che hanno fatto salire i futures sul greggio ai massimi da tre settimane intorno a 93,99 dlr al barile.

(versione italiana Valentina Consiglio, editing Francesca Piscioneri)