Il trimestre scorso ha visto i tassi dei Treasuries su massimi di molti mesi e il più consistente rally del dollaro degli ultimi anni, sulle crescenti aspettative di una deviazione della Fed dall'impegno a mantenere i tassi vicino allo zero fino al 2024.

Ieri il Fmi ha rivisto al rialzo la stima di crescita a livello globale portandola a 6% quest'anno.

Negli ultimi giorni, tuttavia, il mercato obbligazionario si è andato via via assestando con il tasso del decennale Usa a 1,64%, dal picco di 1,776% raggiunto a fine marzo.

Attorno alle 10, l'indice del dollaro su un paniere di divise scambia a 92,338, vicino al minimo di due settimane.

"Gran parte delle speranze di una forte crescita Usa, sostenuta dagli aiuti statali e dai progressi nella campagna di vaccinazione, è già stata prezzata", scrive in una nota Esther Reichelt, analista valutaria di Commerzbank.

(In redazione Sara Rossi, Maria Pia Quaglia)