Secondo gli analisti, gli ultimi dati macro rafforzano l'idea che l'Europa stia sopravvivendo abbastanza bene a un inverno di forti pressioni sui prezzi.

L'indice sul dollaro è poco mosso e, attorno alle 15,20, cede lo 0,04% a 102,103.

"Gli Usa non sono più i primi della classe a livello globale", osserva Ray Attrill, responsabile strategia valutaria di National Australia Bank, secondo il quale l'indice sulla valuta Usa scenderà a 100 entro la fine di marzo mentre l'euro salirà a quota 1,10.

Alla stessa ora, la divisa statunitense perde lo 0,15% a 130,45 nei confronti dello yen, interrompendo un rally in corso da due giorni.

(versione italiana Sara Rossi, editing Sabina Suzzi)