ROMA (MF-DJ)--Bruxelles in cerca di gas bussa a Oslo per garantire gli approvvigionamenti ai 27 Stati membri. Domani il vice-presidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, sarà in Norvegia per parlarne direttamente col ceo del colosso energetico Equinor, Anders Opedal. Equinor è controllata per il 67% dallo Stato, e infatti all'incontro parteciperanno anche esponenti del governo norvegese: Terje Aasland, ministro del Petrolio e dell'Energia, e il segretario di Stato, Jan Vestre.

La Norvegia, scrive Mf-Milano Finanza, è diventata il primo fornitore di gas dell'Europa da quando l'invasione russa dell'Ucraina ha incrinato irrimediabilmente i rapporti con Gazprom, che ormai invia poco più di 40 milioni di metri cui al giorno. Il nuovo ruolo ha garantito entrate straordinarie a Equinor, che nel 2022 ha aumentato la produzione dell'8% per stare dietro alle richieste, superando i 2 milioni di barili equivalenti di petrolio e gas al giorno nel 2022, quando ha registrato un utile operativo rettificato record di 75 miliardi di dollari grazie all'impennata dei prezzi delle materie prime e proventi per 131 miliardi di dollari, il triplo del 2021.

L'incremento senza precedenti ha spinto il management a proporre un aumento del 50% del dividendo ordinario in contanti sul quarto trimestre 2022, che passa da 0,20 a 0,30 dollari per azione. Il gruppo, quotato a Oslo e New York, ha deciso anche di corrispondere una cedola straordinaria di 0,60 dollari.

Opedal si è già detto disponibile a fornire agli Stati europei non meno di 40 miliardi di metri cubi di gas all'anno fino al 2030. Equinor ha già in cantiere per quest'anno la perforazione di 25 pozzi esplorativi nel Mare del Nord norvegese per trovare nuove risorse e garantire il ricambio dei giacimenti che stanno per esaurirsi.

Si prevede che nel 2023 la produzione aumenti di un altro 3%. "Cercare di sostituire 150 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia è un compito immane. Sono impressionato da come l'Europa ha affrontato la situazione", ha detto il ceo di Equinor, aggiungendo che per i Paesi europei gli inverni 2024 e 2025 senza gas russo saranno difficili, mentre dal 2026-27 inizieranno a contare sulle maggiori importazioni da Stati Uniti e Qatar.

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0908:51 mar 2023


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