MILANO (MF-DJ)--Continua la corsa del prezzo del gas sulla scia delle tensioni che vengono dal fronte della guerra in Ucraina, anche se i flussi verso la Germania, attraverso il gasdotto Nord Stream 1, sono sostanzialmente stabili sui bassi livelli registrati dopo il taglio di capacità deciso da Mosca a fine luglio. I future europei di riferimento sul gas naturale, quotati ad Amsterdam, schizzano dell'11% a 244,38 euro a megawattora, nuovo record da marzo. L'estate torrida abbassa i livelli di acqua nei fiumi, rende antieconomico il transito delle chiatte che trasportano combustibili e costringe le utility a utilizzare più gas, proprio in un momento in cui l'offerta dalla Russia continua a essere ridotta.

Il colosso statale russo Gazprom, si legge su milanofinanza.it, ha avvertito che i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% a oltre 4.000 dollari per 1.000 metri cubi quest'inverno, poiché le esportazioni e la produzione dell'azienda continuano a diminuire a causa delle sanzioni occidentali, decise a causa della guerra in Ucraina iniziata da Mosca. Il costo del gas sul mercato spot in Europa ha raggiunto quota 2.500 dollari per mille metri cubi, secondo stime prudenti; con una tale tendenza in inverno, potrebbero superare i 4.000 dollari, ha riferito Gazprom, aggiungendo che sono stati prodotti 274,8 miliardi di metri cubi di gas tra gennaio e agosto di quest'anno. In particolare, la produzione è scesa del 13% anno su anno con l'export di gas calato a 78,5 miliardi di metri cubi (-36% anno su anno), mentre è aumentato quello verso la Cina tramite il gasdotto Power of Siberia. Anche la domanda interna è scesa: -2,3% anno su anno.

L'Unione europea è impegnata a ridurre la sua dipendenza dall'energia russa e per questo intende quintuplicare il sostegno finanziario a una missione militare africana in Mozambico, secondo quanto risulta da un documento interno dell'Ue visionato dall'agenzia Reuters, mentre attacchi di gruppi islamisti minacciano alcuni progetti sul gas. Infatti, al largo della costa settentrionale del Mozambico le compagnie petrolifere occidentali stanno progettando di costruire un enorme terminale di gas naturale liquefatto.

Dal 2017 il Mozambico è alle prese con militanti legati allo Stato Islamico nella provincia di Cabo Delgado, la più settentrionale e ricca di gas, vicino a progetti di gas naturale liquefatto del valore di miliardi di dollari. Una missione militare dell'Africa meridionale e un intervento separato delle truppe del Ruanda sono riusciti a evitare che i militanti si diffondessero ulteriormente, ma la situazione rimane molto instabile.

Il documento preparato dal Servizio europeo per l'azione esterna (Seae) raccomanda lo stanziamento di 15 milioni di euro di finanziamenti Ue fino al 2024 per la missione della Comunità per lo sviluppo dell'Africa meridionale (Sadc), un blocco di 16 nazioni africane, di cui sei hanno inviato truppe in Mozambico. La missione dovrebbe essere prorogata per sei o dodici mesi durante il vertice della Sadc che si terrà a Kinshasa a partire dal 17 agosto. La proposta dovrà ottenere l'appoggio dei 27 governi Ue, i cui esperti militari terranno una riunione ordinaria il prossimo 25 agosto.

Il tutto mentre un portavoce della Commissione Europea ha chiarito che non è possibile eliminare l'Iva dal nuovo prelievo tedesco sul gas (il governo ha annunciato un'imposta annuale da circa 290 euro, il provvedimento fiscale riguarda indistintamente i consumatori finali), come richiesto da Berlino. Tuttavia, l'esecutivo Ue vuole trovare una soluzione che accolga la richiesta della Germania in un altro modo. "Non c'è la possibilità di esentare questo tipo di prelievo ed è per questo che siamo in contatto con il governo tedesco per trovare soluzioni che vadano a vantaggio dei consumatori finali e che abbiano lo stesso effetto", ha detto il portavoce della Commissione Ue, Dan Ferrie.

red/alb


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August 16, 2022 09:09 ET (13:09 GMT)