MILANO (MF-DJ)--L'esito delle elezioni federali tedesche di domenica sembra impossibile da prevedere, con un recente sondaggio che indica che un numero significativo di tedeschi non ha ancora deciso per chi votare.

Un sondaggio dell'Istituto Allensbach la scorsa settimana ha rilevato che il 40% delle 1.259 persone intervistate era indeciso su come avrebbe votato. Il sondaggio, condotto per il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha anche rilevato che la maggioranza non era attratta da nessuno dei candidati alla carica di cancelliere, né dai loro partiti politici.

La notizia arriva mentre gli ultimi sondaggi di opinione indicano una corsa molto serrata. Secondo il sondaggio realizzato da Politico l'Spd dovrebbe ottenere il 25% dei voti, la Cdu/Csu il 21% e il Partito dei Verdi il 15%. Seguono il Partito Liberale Democratico (Fdp) e il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), entrambi con l'11% delle preferenze. L'estrema sinistra Die Linke è vista al 7%.

Il dilemma di molti elettori è dovuto al fatto che la cancelliera Angela Merkel, in carica da 16 anni, si prepara a lasciare l'incarico. Nelle precedenti elezioni il suo blocco conservatore composto dalla Christian Democratic Union e Christian Social Union (Cdu/Csu) aveva vinto con relativa facilità ma questo sembra sempre più improbabile con il "successore" della Merkel, Armin Laschet, che non riesce a conquistare gli elettori.

"La Cdu ha cercato di mettere in scena la sua campagna secondo cui Laschet sarebbe stato il successore naturale di Merkel, ma la gente non ha accettato questa storia perché non è Merkel, non è come lei. Molte persone che preferivano Merkel non erano necessariamente sostenitrici del suo partito, quindi se si sostituisce il leader del partito, molte persone possono pensare: 'potrei non votare più per questo partito'", ha detto ieri alla Cnbc Thomas Gschwend, professore presso il dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Mannheim. I voti di questi elettori, ha spiegato, sono ora "in palio".

L'uscita di scena di Merkel potrebbe accelerare il calo del sostegno alla Cdu/Csu visto nelle recenti elezioni, dimostrando che i tedeschi, e in particolare gli elettori più giovani, sono desiderosi di cambiamento. Questo è stato confermato nei sondaggi elettorali di quest'anno, con il Partito dei Verdi in testa ai sondaggi a un certo punto ad aprile. E' stato poi superato dal Partito socialdemocratico di sinistra (Spd), che ha mantenuto il primato nelle ultime settimane, davanti alla Cdu/Csu.

Il politico della Spd e leader dell'opposizione nella regione dello Schleswig-Holstein, Ralf Stegner, ha dichiarato ieri che gli elettori tedeschi vogliono un nuovo cancelliere che possa riempire i panni di Merkel. "La maggior parte delle persone vuole vedere qualcuno al vertice del Governo che sia in grado di svolgere quel lavoro e anche di tenere insieme il Paese. Questi sono tempi difficili e ci sono molte cose che devono essere fatte in termini di crisi internazionali, coronavirus e di molte altre sfide che abbiamo in Europa e nel nostro Paese", ha spiegato.

"Gli elettori in Germania misurano i loro candidati alla cancelleria sulla base di come potrebbero affrontare le sfide internazionali e su come starebbero su un palco accanto ai presidenti americano o russo o con i leader cinesi", ha aggiunto.

Questo fattore, ha osservato Stegner, potrebbe dare al candidato della Sps, Olaf Scholz, che è abituato a fare politica ad alto livello, dato il suo ruolo di ministro delle Finanze e vicecancelliere tedesco, il più grande vantaggio sui suoi rivali: i principali contendenti sono Armin Laschet della Cdu/Csu e Annalena Baerbock del Partito dei Verdi.

Un Governo di coalizione è estremamente probabile, con gli esperti che ora cercano di immaginare quale forma potrebbe assumere. Il direttore per l'Europa di Eurasia Group, Naz Masraff, ha dichiarato mercoledì che la possibilità di una cancelleria guidata dal candidato della Spd, Olaf Scholz, ora ha una probabilità del 60%, rispetto a una probabilità del 40% per Armin Laschet della Cdu/Csu.

La società di consulenza sul rischio politico ha indicato le possibilità di una cosiddetta coalizione "a semaforo" guidata dall'Spd (con i Verdi e i Liberaldemocratici) come lo scenario post-elettorale più probabile, dandole una probabilità del 45% e ha rilevato che le possibilità di un Governo guidato dalla Cdu/Csu (con i Verdi e l'Fdp) sono scese al 30%.

Nonostante Merkel stia cercando di rilanciare le possibilità elettorali di Laschet, l'alleanza Cdu/Csu potrebbe essere esclusa dal Governo quando si svolgeranno i negoziati per la coalizione. Sarebbe uno shock per l'alleanza, che ha dominato la politica tedesca dal 1949.

Il voto di domenica è imprevedibile per una serie di motivi, tra cui l'elevato numero di voti per corrispondenza previsti quest'anno. I fattori da tenere d'occhio il giorno delle elezioni saranno se il recente lieve miglioramento nei sondaggi per la Cdu/Csu si trasformerà in uno slancio dell'ultimo minuto il giorno delle elezioni, ha affermato il vicedirettore della ricerca di Teneo Intelligence, Carsten Nickel, e bisognerà capire come se la caveranno i Verdi.

Tuttavia, ieri ha detto alla Cnbc che è molto difficile indovinare quale partito trarrà vantaggio dagli elettori indecisi. "Abbiamo sondaggi che suggeriscono che fino al 40% degli elettori non ha ancora preso una decisione, quindi questo alla fine serve come promemoria di questo momento decisivo nella politica tedesca. Dopo 16 anni di stabilità, continuità e campagne elettorali assolutamente prevedibili, tutte quelle certezze sono sparite e stiamo assistendo a una corsa serrata".

La formazione di una coalizione dovrebbe richiedere tempo, date le divergenze tra le parti su questioni come la politica fiscale e gli obiettivi climatici, e ha già rivelato varie complessità durante la campagna elettorale.

Laschet, ad esempio, ha affermato che Scholz e l'Spd potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza se consentissero al partito di estrema sinistra Die Linke, che vuole demolire la Nato, di entrare in un Governo di coalizione. Da parte sua, Scholz si è detto aperto a negoziati con qualsiasi partito, tranne che con l'AfD di destra, purché vi sia un forte impegno nei confronti della Nato.

Parlando con Cnbc mercoledì, Scholz ha ribadito il suo impegno per l'alleanza militare, commentando che "come ministro delle Finanze per la Germania abbiamo aumentato il bilancio per le nostre spese militari molto più di tutte le volte precedenti. E' stato un aumento del 37% e questo è qualcosa che ho fatto molto volentieri perché abbiamo bisogno di un'infrastruttura di difesa molto forte in Germania insieme ai nostri partner nell'Ue e nella Nato".

cos

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September 24, 2021 08:39 ET (12:39 GMT)