MILANO (MF-DJ)--A marzo, il governo tedesco ha chiesto alle compagnie energetiche di valutare la realizzazione di un progetto ingegneristico apparentemente impossibile: un nuovo terminal per l'importazione di gas naturale liquefatto, la cui costruzione normalmente richiede almeno cinque anni, potrebbe essere eretto nella città portuale di Wilhelmshaven entro la fine dell'anno.

Nel quartier generale di Open Grid Europe, società a cui è stato chiesto di costruire una porzione del gasdotto, il direttore tecnico Thomas Hoewener ha posto questa domanda al suo team. 'Se è no, è un no', ha dichiarato, 'se sì, allora dobbiamo impegnarci, con tutte le possibili conseguenze per la nostra azienda'.

Dopo tre giorni di valutazioni, l'azienda ha concluso che se tutto fosse andato alla perfezione il progetto sarebbe stato realizzato entro Natale. Da allora, ha dovuto fare i conti con una potenziale tossicità del suolo e le normative ambientali a tutela della fauna della regione.

"Questo progetto è davvero una corsa contro il tempo", ha dichiarato il responsabile del progetto Franz-Josef Kissing. "È una battaglia."

Tagliati fuori da gran parte della fornitura di gas naturale russo, i Paesi dell'Europa si stanno affrettando ad accumulare fonti energetiche alternative, costruendo le infrastrutture necessarie. Questo perché, qualora il continente non riuscisse a consolidare la propria rete energetica, i governi potrebbero dover ricorrere al razionamento del carburante quest'inverno, il che potrebbe portare alla chiusura delle fabbriche e a maggiori sofferenze per i produttori.

In più, il prossimo inverno potrebbe essere ancora più duro se gli impianti di stoccaggio del gas non saranno riforniti, con l'Ue che ha stimato che porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi aggiungerà almeno 300 miliardi di euro in costi infrastrutturali, fino al 2030.

Da quando la Russia ha interrotto la maggior parte delle esportazioni di gas naturale verso l'Europa questo autunno, i flussi di gas dalla Russia alla Germania si sono ridotti dal 55% delle importazioni dello scorso anno a zero. I tre terminali tedeschi di gas naturale liquefatto, il cui completamento è previsto per quest'anno, potrebbero coprire almeno il 15% della domanda di gas del Paese e Berlino si sta muovendo per l'installazione di molti altri terminali nel 2023, anche in via permanente, stanziando oltre 6,5 miliardi di euro nel 2022.

La Germania, in ogni caso, non è il solo Paese ad aver preso questa direzione, saranno infatti più di una decina gli impianti di gas naturale liquefatto, o Gnl, per cui sono previsti lavori costruzione in tutta l'Unione europea nei prossimi anni, una mossa che consentirà all'Europa di acquistare più gas da nazioni come il Qatar e gli Stati Uniti.

Secondo le società incaricate della realizzazione del gasdotto, c'è ancora lavoro da fare e test da effettuare prima che il terminal galleggiante, l'Hoegh Esperanza, possa attraccare a Wilhelmshaven nei prossimi giorni e il gas possa iniziare a fluire.

Uniper, che gestirà il terminale, ha affermato che se tutto andrà secondo i piani, la prima nave cisterna che trasporta Gnl arriverà all'inizio del prossimo anno.

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(END) Dow Jones Newswires

December 09, 2022 06:23 ET (11:23 GMT)