ROMA (Reuters) - Giorgia Meloni si avvia a diventare la prima presidente del Consiglio donna in Italia, a capo del governo più di destra dal secondo dopoguerra, dopo aver guidato al trionfo alle elezioni di ieri l'alleanza con la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi.
I risultati, ormai quasi definitivi, indicano che la coalizione di destra ha ottenuto intorno al 44% dei consensi e avrà una forte maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, dando all'Italia una rara possibilità di stabilità politica dopo anni di sconvolgimenti e fragili coalizioni.
Da segnalare l'astensionismo record: l'affluenza alle urne è stata solo del 64%, contro il 74% del 2018.
Meloni e i suoi alleati, che succedono all'esecutivo di Mario Draghi, si troveranno a dover ora affrontare un impegnativo elenco di sfide, tra cui l'impennata dei prezzi dell'energia, la guerra in Ucraina e il nuovo rallentamento della terza economia della zona euro. E non sono allineati su alcune importati questioni: dall'energia alle pensioni, al rapporto con l'Europa e la Russia.
Commentando il risultato del voto in un post su Facebook nel pomeriggio, Meloni ha detto: "Gli italiani ci hanno affidato una responsabilità importante. Ora sarà nostro compito non deluderli e fare il massimo per restituire dignità e orgoglio alla nazione".
Meloni minimizza le radici post-fasciste del suo partito e lo dipinge come un gruppo mainstream alla stregua dei conservatori britannici. Si è impegnata a sostenere la politica occidentale sull'Ucraina e a non correre rischi con le fragili finanze italiane.
I leader europei di destra, da Marine Le Pen in Francia a Victor Orban in Ungheria, si sono complimentati con Meloni per il risultato elettorale. La reazione dei mercati - attesa con ansia per il passato euroscettico di Fratelli d'Italia e la posizione ambivalente dei suoi alleati sulla Russia - è per il momento senza scossoni, come se l'esito fosse già stato scontato nelle scorse settimane.
MALE LA LEGA
A scrutinio quasi ultimato, Fratelli d'Italia, che nel 2018 aveva il 4%, è oggi il primo partito con oltre il 26%, segue il Pd intorno al 19%, il M5s sopra il 15%, la Lega sotto il 9%, Forza Italia intorno all'8%, Azione-Iv-Calenda sotto l'8%. Sopra il 3%, dunque entrano in Parlamento, Alleanza Verdi e Sinistra.
Notte disastrosa per la Lega di Matteo Salvini che mostra un forte calo dall'oltre 17% di quattro anni fa, ed è stata superata dalla Meloni in tutti i suoi tradizionali feudi del Nord. Nonostante il risultato, Salvini non sembra intenzionato a dimettersi, fa i complimenti a Meloni - pur sottolineando che a penalizzare la Lega è stata la partecipazione al governo - e promette un esecutivo stabile.
"Oggi è un lunedì nel quale dopo tanti anni c'è un governo scelto dai cittadini con una maggioranza chiara di centrodestra, conto che per almeno cinque anni si tiri dritto senza cambiamenti o stravolgimenti, mettendo al centro solo le cose da fare", ha detto nella prima conferenza stampa post voto.
Forza Italia di Silvio Berlusconi si è fermata poco sotto la Lega, a circa l'8%, ma per le posizioni europeiste potrebbe fare da ago della bilancia su alcune materie care a Bruxelles.
PERDE CENTROSINISTRA DIVISO, LETTA ANNUNCIA ADDIO
Sul fronte opposto, il centrosinistra diviso viene ulteriormente punito dal sistema elettorale che premia le coalizioni e si appresta a fare opposizione.
Il Partito Democratico di Enrico Letta, al 19% è considerato il principale sconfitto tanto che il segretario annuncia che lascerà la guida del partito.
Non raggiunge l'obiettivo sperato del 10% nemmeno il cartello tra Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Mentre il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte risulta primo partito in diverse regioni del Sud, con un risultato sopra il 15% che supera le attese.
(Versione italiana Stefano Bernabei, Francesca Piscioneri, editing Sabina Suzzi, Gianluca Semeraro)