Le azioni e le valute dei mercati emergenti sono rimbalzate lunedì, con le elezioni locali in Messico, India e Sudafrica e l'atteso allentamento della politica monetaria da parte delle principali banche centrali in cima ai radar degli investitori.

L'indice MSCI per le azioni dei Paesi emergenti è salito del 2,1%, registrando il più grande balzo giornaliero da metà novembre, dopo aver perso quasi il 4% in quattro sessioni consecutive. L'indicatore delle valute ha registrato un aumento dello 0,1% dopo tre giorni di perdite.

I trader si aspettano in gran parte tagli dei tassi d'interesse da parte della Banca Centrale Europea e della Banca del Canada questa settimana, mentre le riduzioni dei tassi statunitensi sono previste nel corso dell'anno.

Sul fronte delle elezioni, Claudia Sheinbaum ha ottenuto una vittoria schiacciante per diventare la prima donna presidente del Messico. Il peso messicano si è indebolito di oltre l'1% rispetto al dollaro, mentre la coalizione al potere sembrava pronta a ottenere una super-maggioranza che i mercati temono possa portare a riforme costituzionali.

"(Una super maggioranza) consentirebbe a Sheinbaum e Morena (partito) di far approvare emendamenti costituzionali. La continuità politica prevarrà in larga misura con un governo Sheinbaum, in particolare per quanto riguarda la politica del welfare", ha scritto Jason Tuvey, vice capo economista EM di Capital Economics.

"La prossima cosa fondamentale da osservare sarà se Sheinbaum offrirà qualche accenno alle nomine del gabinetto".

In India, gli exit poll hanno indicato un terzo mandato e un mandato consistente per il Primo Ministro Narendra Modi, con gli investitori che guardano alla spesa pubblica per mantenere lo slancio economico, mandando le azioni del Paese ai massimi storici, la rupia al rialzo e i rendimenti obbligazionari al ribasso.

I risultati finali delle elezioni dell'Assemblea Nazionale del Sudafrica hanno confermato che l'ANC ha subito il peggior risultato elettorale da quando è salito al potere 30 anni fa.

Il rand sudafricano si è rafforzato dello 0,7% rispetto al dollaro, dopo essere scivolato venerdì sui timori che l'ANC potesse formare una coalizione con i partiti radicali. L'indice azionario più ampio è balzato dell'1,3% dopo i recenti cali.

L'agenzia di rating Moody's ha affermato che un governo di coalizione potrebbe complicare l'esecuzione di politiche fiscali, economiche e sociali che aiuterebbero ad affrontare le debolezze strutturali del credito del Sudafrica.

Sul fronte dei dati, l'industria manifatturiera dell'Europa centrale ha subito una contrazione nel mese di maggio, in quanto i produttori polacchi e cechi hanno affrontato un calo della produzione e degli ordini, mentre l'attività delle fabbriche ungheresi è rimasta in sordina. Il PMI polacco di S&P Global è sceso a 45,0 a maggio da 45,9 ad aprile, rimanendo al di sotto della soglia di 50 per il 25° mese consecutivo.

Il fiorino ungherese è sceso al minimo di un mese rispetto all'euro, mentre i mercati dell'Europa centrale attendevano nuovi dati per valutare le prospettive di tagli dei tassi di interesse.

Tuttavia, l'indice delle azioni blue-chip di Budapest e Varsavia sono saliti rispettivamente del 2,2% e dell'1%.

PUNTI SALIENTI:

** La crescita dell'attività industriale cinese tocca i massimi da 2 anni Caixin PMI; Moody's alza le previsioni di crescita della Cina

** L'inflazione in Turchia raggiunge il 75%, con un picco previsto prima del sollievo

** L'ex presidente iraniano Ahmadinejad si candiderà alle elezioni presidenziali - TV di Stato

** L'inflazione in Pakistan rallenta all'11,8% a maggio, il più basso in 30 mesi