Gli assicuratori si stanno preparando per un colpo tra i 28 e i 47 miliardi di dollari a causa dell'uragano Ian, in quella che potrebbe essere la tempesta più costosa della Florida dall'uragano Andrew del 1992, secondo la società statunitense di analisi e dati immobiliari CoreLogic.

Le perdite dovute al vento per le proprietà residenziali e commerciali in Florida dovrebbero essere tra i 22 e i 32 miliardi di dollari, mentre le perdite assicurate dovute all'ondata di maltempo dovrebbero essere tra i 6 e i 15 miliardi di dollari, secondo CoreLogic.

"Questa è la tempesta più costosa in Florida dall'arrivo dell'uragano Andrew nel 1992, con la perdita di un numero record di case e proprietà", ha dichiarato Tom Larsen, vicepresidente associato, hazard & risk management, CoreLogic.

"L'uragano Ian cambierà per sempre l'industria immobiliare e le infrastrutture cittadine. Gli assicuratori andranno in bancarotta, i proprietari di case saranno costretti ad andare in rovina e l'assicurazione diventerà meno accessibile in regioni come la Florida", ha detto.

Più di due milioni di case e aziende sono rimaste senza corrente in Florida nelle prime ore di venerdì, mentre l'uragano Ian si dirigeva verso la Carolina del Sud, lasciando dietro di sé danni diffusi nello Stato del Sole.

Il settore assicurativo prevede anche perdite nel settore del turismo in Florida.

"Sono stati segnalati molti danni alle proprietà dei resort, agli hotel. È probabile che ci sarà un periodo in cui le infrastrutture non riusciranno ad assorbire le persone che arriveranno", ha detto Robert OBrien, amministratore delegato del broker Marsh per i sinistri immobiliari negli Stati Uniti.

L'agenzia di rating Fitch giovedì ha detto che le perdite assicurate potrebbero variare da 25 a 40 miliardi di dollari per la Florida, che potrebbero aumentare a seconda dell'effetto della tempesta nelle Caroline.

Questo dato si confronta con i 65 miliardi di dollari di perdite causate dall'uragano Katrina nel 2005 e i 36 miliardi di dollari dell'uragano Ida nel 2021.

Si prevede che la ripresa sarà lenta e difficile a causa dell'inflazione, degli alti tassi di interesse e dei costi di manodopera e materiali. (Servizio di Noor Zainab Hussain a Bengaluru; Redazione di Anil D'Silva)