ROMA (MF-DJ)--In Europa i Trattati sono sottoscritti dai capi di Stato e di coverno, che a volte sono anche dei sovrani. Basta rileggersi quello di Maastricht per scoprire come sopravviva ancora questa forma di democrazia nel vecchio continente. E come tutti i trattati, anche il Mes, il Fondo Salva-Stati, è stato siglato dai nostri Presidenti del Consiglio. Nel 2011, quando nasceva dalle ceneri di un altro organismo comunitario, da Silvio Berlusconi, e nel 2012 da Mario Monti che appose il suo nome allo strumento che aprì la strada alla Troika in Grecia e che oggi potrebbe tornare a far discutere la politica, visto che il nuovo Parlamento e il futuro governo presumibilmente retto da Giorgia Meloni (FdI) dovrà ratificare con un voto entro l'anno il Fondo Salva-Stati.

Il tema degli aiuti, scrive MF, è di stretta attualità, visto la Germania per il caro bollette ha stanziato la bellezza di 200 miliardi di euro e l'Italia si è limitata a trovare dieci miliardi di euro per dicembre. Ogni fonte di risorsa dovrà essere tenuta in considerazione, a partire dal Pnrr, opportunamente rivisto, per finire al Mes e ad ogni euro sprecato nei rivoli dei fondi europei inutilizzati per il quale sarebbe il caso di fare una due diligence.

È perciò utile ricordare come è finanziato il Meccanismo europeo di stabilità, che fatica persino a trovare un nuovo direttore generale, con l'uscita di Klaus Regling e il tramonto della candidatura dell'italiano Marco Buti: di fatto lo scudo salva-spread della Bce ha sostituito la sua funzione, anche se non si conoscono le condizioni dell'Eurotower per aprirlo né il livello di differenziale di interesse per cui scatterà. Sicuramente sarà un argomento che tornerà presto d'attualità, perché il Mes sarebbe dovuto essere già in vigore, nella sua nuova versione.

L'Italia ha contribuito per 14 miliardi di euro al Salva-Stati e può attingere, ma sembra una remota possibilità - visto che nessun esecutivo, neanche quello guidato da Mario Draghi, ha mai pensato di farlo - per un totale di 35 miliardi di euro. Il fondo non è mai stato utilizzato, nemmeno quando col Covid non vi sarebbero state condizioni, come aveva proposto di fare Matteo Renzi.

Le risorse italiane versate nel Fondo Salva Stati sono del tutto inutilizzabili se Roma non accederà ai suoi aiuti, senza l'attivazione di questa linea di credito l'Italia non potrà mai rientrare in possesso nemmeno dei 14 miliardi di euro con cui ha alimentato il fondo alla sua nascita, perché trattandosi di un trattato esso andrebbe disdettato e l'Esm sciolto, per tornare in possesso delle risorse nazionali. Un fatto impensabile, in piena guerra ed emergenza energetica, con i mercati sempre alla finestra. Ma 14 miliardi farebbero molto comodo al nuovo esecutivo. Porrà il problema?

red

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0408:47 ott 2022


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