ROMA (MF-DJ)--Accordo tra Granarolo e la Confederazione dei bieticoltori (Cgbi) per realizzare 10 impianti di produzione di biometano anche grazie agli scarti delle stalle.

L'accordo, si legge su "Affari & Finanza" di Repubblica, prevede circa 70 mln di investimenti per realizzare dieci impianti per la produzione di biometano, che potrà poi essere utilizzato per alimentare gli stabilimenti che il colosso agroalimentare ha in tutta Italia; oltre che a produrre digestato, un fertilizzante naturale particolarmente prezioso oggi, visto che di concimi chimici se ne trovano pochi e a caro prezzo.

Il piano, analogo a quello siglato da Cgbi con gli zuccherifici di Coprob e con la ravennate Fruttagel, porterà alla costituzione di società consortili partecipate dagli allevatori, da Granarolo e da Cgbi, che associa 5.200 aziende agricole e zootecniche e gestisce già 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 gestiti in service. Il sistema si regge anche grazie agli incentivi previsti dal decreto sul biometano appena pubblicato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, finanziato con 1,7 mld dal Pnrr.

Gli impianti verranno probabilmente realizzati dove c'è più concentrazione di zootecnia, quindi soprattutto fra Lombardia, Emilia-Romagna o Friuli, ma nulla vieta di portarlo in altri territori o aprire il sistema anche a imprese non associate.

"Potremmo arrivare a produrre circa 30 milioni di metri cubi di biometano, che sono più o meno il fabbisogno del gruppo - afferma Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo -. È chiaro che in questo modo non risolviamo tutti i problemi dell'Italia, ma si stima che l'agroenergia possa coprire il 10% del nostro fabbisogno energetico. Però bisogna velocizzare la burocrazia".

gug


(END) Dow Jones Newswires

September 26, 2022 05:02 ET (09:02 GMT)