ROMA (MF-DJ)--Il Green Pass appena entrato in vigore negli uffici va abolito quanto prima e nel frattempo la Lega cerca di cambiarlo. Matteo Salvini prima e Massimiliano Fedriga poi, lo hanno chiesto negli scorsi giorni.

Lo scrive la Stampa spiegando che il leader del Carroccio ha parlato di novembre, mentre il governatore del Friuli Venezia Giulia, ha spostato la data a fine anno, con la fine dello stato d'emergenza, a patto che si raggiunga il 90 per cento di italiani vaccinati, una quota indicata anche da Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, per attenuare il provvedimento. Il governo per il momento non entra in queste previsioni, la sfide sono altre e anche al ministero della Salute prevale la prudenza: «È presto per discuterne - dice il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri -. Per arrivare ad abolire il Green Pass si deve procedere gradualmente. Dobbiamo ancora riaprire al 100% alcune attività, come le discoteche. Con il passo successivo si tolgono, uno alla volta, alcuni obblighi: prima di indossare la mascherina, poi di mantenere le distanze di sicurezza. Solo alla fine si può affrontare il nodo Green Pass». Oggi c'è un'altra scadenza alla quale dal governo si guarda con attenzione: alle 18h00 scade il termine per la presentazione in Senato degli emendamenti sulla conversione del decreto che ha imposto l'obbligo di Green Pass nei posti di lavoro. Per la Lega, che ha criticato ampiamente il provvedimento, è l'occasione di passare ai fatti. «Saranno emendamenti di buonsenso, per eliminare gli aspetti più rigidi del decreto», dice il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo.

Secondo fonti del Carroccio, gli emendamenti si concentreranno sui temi più discussi: il prezzo calmierato per i tamponi, l'allungamento della validità dei test, da 48 a 72 ore, l'estensione del certificato ai guariti dal Covid negli ultimi 12 mesi (ora sono 6). I leghisti studiano anche interventi su altri temi spinosi: la sospensione dallo stipendio per chi non è in possesso del Green Pass e le deroghe per i minori. Interventi sostanziosi, ma in pochi però si aspettano la guerriglia scatenata dall'ala dura del partito sui precedenti decreti, guidata alla Camera da Claudio Borghi. Tutto lascia intendere che la Lega eviterà lo scontro frontale per evitare ulteriori fratture interne e con il governo. il M5S», che appare diviso sulle eventuali modifiche. Giuseppe Conte sta cercando un punto di caduta tra le diverse spinte che arrivano dal gruppo parlamentare. I senatori pentastellati, in coordinamento con Conte, sono al lavoro su una serie di emendamenti morbidi all'impostazione del Green Pass, sui quali il Carroccio potrebbe anche convergere.

Le posizioni dei senatori M5S non sono però così distanti da quelle dei loro colleghi leghisti. Vogliono, ad esempio, rendere esenti dall'obbligo di Green Pass tutte quelle categorie di operatori che svolgono attività all'aperto o in solitaria. Si ridurrebbe così la platea e alla Lega l'idea non dispiace. Sui tamponi, poi, c'è una doppia ipotesi sul tavolo. Da una parte i tamponi gratis, ma solo per gli incapienti, e dall'altra un calmieramento del prezzo dei tamponi, da abbassare a 8 euro.

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1810:03 ott 2021

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October 18, 2021 04:05 ET (08:05 GMT)