Intorno alle 11,55 italiane i futures sul Brent avanzano di 1,77 dollari, o del 5,45%, a 34,27 dollari il barile, ai massimi da metà aprile.

I futures sul greggio Usa guadagnano 2,11 dollari o il 7,2% a 31,54 dollari il barile, ai massimi da metà marzo.

"L'ottimismo per la domanda di petrolio ha sostenuto ulteriormente l'aumento dei prezzi, con la domanda di gasolio in rialzo in seguito alla graduale revoca delle misure di contenimento governative", ha detto Paola Rodriguez Masiu, senior oil markets analyst di Rystad Energy.

"Ammesso che non ci sia una seconda ondata di coronavirus, credo che vedremo l'economia in continuo recupero nel corso della seconda metà dell'anno", ha detto ieri sera il presidente della Fed Jerome Powell, mostrando ottimismo in un'intervista per CBS.

Il contratto di giugno del greggio Usa scade questo giovedì, ma non ci sono segnali che suggeriscono un nuovo calo paragonabile al crollo senza precedenti sotto lo zero visto il mese scorso, prima della scadenza del contratto di maggio.

Tuttavia, gli analisti hanno sottolineato che la domanda non ritornerà velocemente ai livelli prima del coronavirus.

"Chiaramente le basi del mercato stanno migliorando, ma continuiamo a credere che il mercato sta entrando in un rally eccessivo e troppo velocemente, rischiando quindi di prolungare lo squilibrio tra domanda e offerta", secondo l'analista ING Warren Patterson.

L'Arabia Saudita ha annunciato settimana scorsa un ulteriore taglio da un milione di barili al giorno a giugno, mentre l'Opec+ intende mantenere gli attuali tagli anche oltre giugno, quando il gruppo si riunirà.