LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo, sostenuti dalla decisione dell'Opec+ di continuare a reintrodurre gradualmente le forniture sul mercato, oltre che dal ritmo lento dei colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti.

Alle 11,20 circa i futures sul Brent sono in rialzo di 64 centesimi, o lo 0,9%, a 70,89 dollari al barile. I futures sul greggio Usa guadagnano 53 centesimi, o lo 0,8%, a 68,24 dollari al barile.

"Le solide dinamiche relative alla domanda di greggio e i probabili ritardi nei colloqui per un accordo sul nucleare iraniano hanno portato i prezzi del petrolio oltre la soglia attentamente monitorata dei 70 dollari", ha detto Norbert Rucker, analista presso la banca svizzera Julius Baer.

"Ci attendiamo che i prezzi del greggio inizino a muoversi oltre i 70 dollari al barile verso metà anno".

Aspettandosi una ripresa della domanda di carburante, l'Organizzazione dei Paesi produttori di petrolio e gli alleati, gruppo conosciuto come Opec+, ha concordato ieri di continuare a ridurre i tagli alla produzione per tutto il mese di luglio.

Gli analisti hanno inoltre detto che i lenti progressi nei colloqui sul nucleare iraniano permetteranno alla domanda di riprendersi prima del ritorno sul mercato del greggio di produzione iraniana.

Secondo due diplomatici Occidentali e un funzionario iraniano, i colloqui si interromperanno probabilmente domani, ma non è chiaro se riprenderanno prima delle elezioni presidenziali del 18 giugno in Iran.

Gli investitori monitoreranno anche i report sulle scorte di prodotti raffinati a cura dell'American Petroleum Institute (Api), previsto per oggi, e dell'Energy Information Administration (Eia), che verrà pubblicato domani.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)