Intorno alle ore 12,40 italiane, i futures sul Brent perdono 98 centesimi, o l'1%, a 94,12 dollari il barile. I futures sul greggio WTI cedono 90 centesimi, o l'1%, a 88,52 dollari il barile. I futures sul greggio hanno perso circa il 3% nelle sedute precedenti.

La banca centrale cinese ha tagliato i tassi di prestito per cercare di ravvivare la domanda, dato che l'economia nazionale ha subito un inaspettato rallentamento a luglio,con l'attività manifatturiera e il retail penalizzati dalla politica di Pechino contro il Covid-19 e dalla crisi immobiliare.

Si prevede che le esportazioni cinesi di prodotti petroliferi rimbalzeranno ad agosto ai massimi di quasi un anno, dopo che Pechino ha rilasciato ulteriori quote, aggiungendo pressione ai margini di raffinazione già in calo.

Gli investitori hanno anche monitorato i colloqui per il rilancio dell'accordo nucleare iraniano del 2015. Secondo gli analisti, il volume di greggio nel mercato potrebbe aumentare se l'Iran e gli Stati Uniti accettassero un'offerta dell'Unione europea per eliminare le sanzioni sulle esportazioni di petrolio iraniano. 

Barclays ha tagliato di 8 dollari il barile le previsioni sul prezzo del Brent per quest'anno e per il prossimo, poiché prevede un'ampia eccedenza di greggio nel breve termine a causa delle "resilienti" forniture russe.

Negli Stati Uniti, la produzione dei principali bacini statunitensi di olio di scisto salirà a 9,049 milioni di barili al giorno nel mese di settembre, ai massimi da marzo 2020, in base a un rapporto Eia pubblicato ieri. Nel Permiano, il primo bacino statunitense di olio di scisto, la produzione raggiungerà il record di 5,408 milioni di barili al giorno, si legge nella nota.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)