Intorno alle 13 i futures sul Brent per giugno sono in calo dello 0,17% a 63,09 dollari al barile, mentre il contratto con scadenza maggio sul greggio Usa cede lo 0,03% a 59,58 dollari.

Entrambi i contratti sono indirizzati verso un calo del 2-3% questa settimana ma comunque lontani dal minimo di 60,47 dollari toccato due settimane fa.

Gli analisti si attendono che le riserve di petrolio a livello globale continuino a diminuire, con la previsione di un aumento della domanda di carburante nel secondo semestre quando la ripresa economica accelererà.

Nonostante l'ottimismo, nuovi lockdown per il coronavirus in alcune aree del mondo e problemi con i programmi di vaccinazione potrebbero minacciare lo scenario della domanda di petrolio.

"Il petrolio è al momento in una fase di attesa, con gli investitori concentrati sul ritmo dei programmi di vaccinazione per capire quando la domanda recupererà ulteriormente, ma anche sulle trattative di Vienna sul nucleare per capire quando potranno tornare sul mercato ulteriori barili iraniani", ha detto l'analista Ubs per le commodities Giovanni Staunovo.

I delegati cinesi e russi alle trattative hanno detto che ci sono stati dei progressi negli sforzi di riportare Iran e Stati Uniti al rispetto degli accordi del 2015 e che tutte le parti si riuniranno la prossima settimana.