Alle 11,10 il Brent guadagna lo 0,61% a 75,93 dollari a barile, dopo aver aggiunto il 3,2% ieri. I futures sul greggio Usa sono in rialzo di 0,53%, dopo aver chiuso la sessione di ieri in rialzo del 3,7%.

Dopo aver perso oltre il 16% dal 25 novembre, ed essere scesi fino a 69 dollari a barile, i prezzi del Brent hanno guadagnato circa il 10% da inizio dicembre, grazie ai segnali che indicano che la variante Omicron ha avuto un impatto limitato sulla domanda di greggio finora.

L'attenzione dei mercati è stata rivolta anche alle crescenti tensioni geopolitiche, con le trattative tra Washington e Teheran che riprenderanno questa settimana, benché i funzionari occidentali abbiano espresso disappunto nei confronti delle radicali richieste iraniane.

Nel frattempo, le tensioni tra paesi occidentali e Russia rimangono alte, dopo che ieri il presidente statunitense Joe Biden ha avvertito il suo omologo russo Vladimir Putin che l'occidente imporrà "forti sanzioni economiche ed altre misure" sulla Russia in caso di invasione dell'Ucraina, mentre Putin ha chiesto garanzie sul fatto che non ci sarà una ulteriore espansione a Est della Nato.

I mercati del greggio hanno avuto una reazione moderata ai dati settimanali sulle scorte Usa.

Negli Stati Uniti le scorte sono diminuite la scorsa settimana, mentre sono aumentate quelle di carburante e distillati, secondo fonti di mercato che citano i dati dell'American Petroleum institute di ieri.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)