Intorno alle 11,15, i futures sul Brent guadagnano quasi l'1,5%, ovvero 53 centesimi, a 36,09 dollari al barile.

Il greggio Usa avanza del 2,5%, ovvero 83 centesimi, a 34,08 dollari al barile.

A sostenere il mercato i commenti della Russia secondo cui la sua produzione di petrolio sarebbe scesa vicino all'obiettivo di 8,5 milioni di barili al giorno (bpd) per maggio e giugno in base all'accordo di riduzione dell'offerta raggiunto dai principali produttori (l'Opec+).

I paesi dell'Opec+ si incontreranno di nuovo all'inizio di giugno per discutere la possibilità di mantenere in vigore i tagli all'offerta per sostenere i prezzi, ancora in calo di circa il 45% dall'inizio dell'anno.

I principali produttori mondiali, tra cui l'Arabia Saudita e la Russia, hanno concordato ad aprile di ridurre la produzione collettiva di quasi 10 milioni di barili a maggio e giugno.

Ieri il ministro russo dell'Energia Alexander Novak ha detto che un aumento della domanda di carburante dovrebbe contribuire a ridurre l'attuale surplus globale di circa 7-12 milioni di barili entro giugno o luglio.