Alle 12,30 i futures sul Brent per il mese di febbraio sono in rialzo di 3,15 dollari, o il 4,5%, a 72,38 dollari al barile.

I futures sul greggio Usa avanzano di 2,82 dollari, o il 4,3%, a 68,98 dollari al barile. I contratti front di novembre del Brent e del petrolio statunitense hanno registrato la flessione mensile più marcata in termini percentuali da marzo 2020, pari rispettivamente a -16 e -21%.

L'Opec si riunirà dopo le 14 in attesa dell'incontro di domani dell'Opec+ con gli alleati, tra cui la Russia.

Secondo alcuni analisti il gruppo metterà in pausa il piano per aggiungere a gennaio 400.000 barili al giorno all'offerta, alla luce della potenziale riduzione della domanda che potrebbe venire provocata dalla variante Omicron del coronavirus.

Diversi ministri dell'Opec+, tuttavia, sostengono che un cambio di rotta non sia necessario.

Ma anche se il gruppo dovesse decidere di proseguire con il piano originale a gennaio, i produttori potrebbero avere difficoltà a integrare una tale quantità di offerta.

Un segnale ribassista in merito alla domanda giunge dai dati a cura dell'American Petroleum Institute (Api), dai quali emerge che nella settimana terminata il 26 novembre le scorte di greggio statunitense sono scese di 747.000 barili, secondo fonti di mercato, una flessione inferiore alle attese.

I dati del governo Usa in merito alle riserve di petrolio verranno pubblicati alle 16,30 di oggi.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)