LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo ed estendono il cauto rally di questa settimana sui segnali di un'offerta ridotta, mentre l'Unione europea è in conflitto con l'Ungheria sul veto alle importazioni dalla Russia, secondo esportatore di greggio al mondo, dopo l'invasione dell'Ucraina.

Alle 12,45 i futures del Brent guadagnano 91 centesimi, o lo 0,8%, a 114,93 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense salgono di 1,02 dollari o dello 0,9%, a 111,36 dollari al barile.

Un calo superiore al previsto delle scorte di greggio statunitensi nella settimana fino al 20 maggio, in seguito all'aumento delle esportazioni, ha sostenuto il mercato ieri. Le raffinerie statunitensi hanno accelerato il ritmo dell'attività, portando l'utilizzo complessivo della capacità ai massimi risalenti a prima della pandemia. [EIA/S]

Il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, ha detto che la Ue può ancora trovare un accordo sull'embargo petrolifero nei prossimi giorni o ricorrere ad "altri strumenti" se non si dovesse raggiungere un'intesa.

Anche senza un divieto formale, il petrolio russo è molto meno disponibile sul mercato, poiché gli acquirenti e le società commerciali evitano di trattare con i fornitori di greggio e di carburante del Paese.

La produzione petrolifera russa dovrebbe scendere a 480-500 milioni di tonnellate quest'anno dai 524 milioni di tonnellate del 2021, ha detto il vice primo ministro Alexander Novak, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ria. 

(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Stefano Bernabei)