LONDRA (Reuters) - Avanzano i prezzi del greggio, chiudendo una settimana positiva, in seguito ai timori per un potenziale uragano previsto questo weekend nel Golfo del Messico, portando diverse major a sospendere la produzione per evitare disagi di fornitura.

Intorno alle ore 11,40 italiane, i futures sul Brent avanzano di 95 centesimi, o dell'1,3%, a 72,03 dollari il barile. I futures sul greggio Usa guadagnano 1,07 dollari, o l'1,5%, a 68,46 dollari il barile.

Su base settimanale, il Brent avanza circa del 10%, il miglior balzo settimanale da giugno 2020. Il greggio Usa dovrebbe chiudere la settimana in rialzo oltre il 9%, ai massimi da ottobre 2020.

"Gli investitori energetici stanno stimolando i prezzi del greggio su previsioni di disagi produzione nel Golfo del Messico, con l'Opec+ che potrebbe evitare di aumentare l'offerta dato il recente impatto della variante Delta sulla domanda di greggio", ha detto a Reuters Edward Moya, analista di OANDA.

Le major hanno iniziato ieri a ritirare i lavoratori dalle piattaforme di produzione nel Golfo del Messico, e Bhp e Bp hanno comunicato di aver iniziato a sospendere la produzione presso le loro piattaforme offshore, date le previsioni di una tempesta diretta nel Golfo questo weekend, in arrivo dal Mar dei Caraibi.

I pozzi offshore del Golfo del Messico contribuiscono al 17% della produzione statunitense di greggio e al 5% della produzione di gas naturale secco. Oltre il 45% della capacità totale delle raffinerie statunitensi è situata lungo la Costa del Golfo.

Le prospettive di una minore offerta dal Golfo hanno invertito la rotta del mercato, dopo le perdite di ieri causate in parte dal ritorno dell'offerta presso una piattaforma petrolifera messicana, in seguito a un incendio.

I prezzi del greggio e di altri asset rischiosi hanno subito pressioni ieri dalle dichiarazioni di banchieri della Federal Reserve, in merito all'uscita dal programma di stimolo della banca centrale.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Roma Stefano Bernabei)